Giuseppe Bolgia (1931-2013)
È scomparso a Roma Giuseppe Bolgia, figlio di Michele, trucidato alle Fosse Ardeatine per la sua attività di partigiano alla Stazione Tiburtina, dove apriva i portelloni dei vagoni per facilitare la fuga dei deportati ebrei catturati dai nazisti in occasione dei rastrellamenti del 16 ottobre 1943. Faceva parte dell’Anfim, l’associazione dei familiari delle vittime delle Ardeatine, e nel 2010 aveva ricevuto, alla memoria, la medaglia d’oro al valor civile in onore di suo padre.
“Giuseppe – afferma lo storico Felice Cipriani – non era solo il figlio di Michele, non era solo un amico, ma una persona infaticabile, impegnata quotidianamente a non far dimenticare l’impegno, il sacrificio di quanti hanno voluto un’Italia libera e democratica”.
“Giuseppe – lo ricorda il giornalista Paolo Brogi nel suo blog – aveva il vanto del padre e il vanto di un antenato che era stato dei Mille, un garibaldino di Orbetello: Giovanni Bolgia, nato nel 1840 nella cittadina fortificata della Maremma e ventenne con Garibaldi in Sicilia. Queste erano le sue credenziali, discendente di uno dei Mille e figlio dell’eroe Michele”.
I funerali si svolgeranno domani alle 14, nella chiesa di San Luca in via Roberto Malatesta.
Mercoledì 16 ottobre alle 17, sull’Isola tiberina, avrà luogo una cerimonia in suo ricordo.
(7 ottobre 2013)