Qui Trieste – Risiera, immagini dal silenzio
Si è aperta al Civico Museo della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio presente in Italia, la mostra “Immagini dal Silenzio”, che ne riprende un’altra, importantissima: a Carpi, il Comune in cui si trovava il campo di concentramento di Fossoli, venne allestita nel 1955 la prima esposizione su base nazionale dedicata interamente alla deportazione.
Iniziativa storica per moltissimi motivi. Decisa e realizzata in soli tre mesi e inaugurata l’8 dicembre del 1955 alla presenza di una grandissima folla, viene poi esposta in moltissime città d’Italia fino al 1959 assorbendo, ad ogni tappa, nuovi documenti e interagendo così con la comunità ospitante. Fece discutere, conoscere, ma soprattutto portò a sollecitare l’intervento dei sopravvissuti perché raccontassero, per tradurre quelle immagini in emozioni da condividere, in modo da trasformare così gli ascoltatori in nuovi testimoni. Fu l’inizio di una trasmissione consapevole della memoria, come ha ben spiegato Marzia Luppi curatrice, assieme ad Elisabetta Ruffini di questa “mostra sulla mostra” proposta nel 2005, in occasione del cinquantenario dell’evento.
Quasi contemporaneamente, il 20 settembre scorso a Carpi, nella Sala Cervi di Palazzo Pio, si è aperta un’altra mostra “Guareschi e Laureni. Segni dai lager – Testimonianze di due internati militari”, promossa dalla Fondazione Fossoli, dalla città di Carpi, in collaborazione con il Civico Museo della Risiera e del Comune di Trieste. A dimostrare la reale sinergia nel tempo fra le due realtà, la presenza dei sindaci di Trieste, Roberto Cosolini e di Carpi, Enrico Campedelli, che aveva partecipato quest’anno nella città giuliana anche alle celebrazioni del Giorno del Ricordo.
Carpi e Trieste hanno infatti un altro legame fortissimo: nel 1954 l’Opera assistenziale profughi giuliano-dalmati ottenne l’area dell’ex Campo Fossoli per ospitare le famiglie di italiani da essa assistite e provenienti dall’Istria, passata allora sotto il controllo della Repubblica Jugoslava. Quelle persone decisero di costruirvi il Villaggio San Marco, che permise loro, fino al 1970, di restare comunità e di non disperdersi come purtroppo avvenne in molte altre città italiane.
La mostra sarà aperta fino al 17 novembre prossimo.
www.risierasansabba.it
Paola Pini
(7 ottobre 2013)