Time out – Amnistia

daniel funaroIl messaggio di Napolitano alle Camere riapre la questione dell’amnistia e della sua opportunità politica. Di fronte all’eccessivo sovraffollamento delle carceri italiane, il Presidente della Repubblica ha infatti invitato i partiti a considerare l’ipotesi di emanare un provvedimento che possa risolvere finalmente questa vergogna tutta italiana. Le reazione sono state ovviamente diverse e contrastanti. Da una parte chi sostiene che l’amnistia finisca per promuovere impunità e minare le basi dello Stato e chi, invece, ritiene che questa sia l’unico mezzo per diminuire la presenza di detenuti nelle carceri. La risposta in realtà non è così semplice; ha ragione infatti chi dice che se le carceri sono piene lo Stato non deve liberare detenuti, ma costruire altre prigioni. È un principio elementare quello per cui lo Stato non può sottrarsi ai propri compiti di far scontare la pena a chi ha commesso un reato. Come non essere d’accordo. Il fatto che però, pur essendo principio elementare, questo è secondario rispetto ad un altro principio molto più importante. L’autorità dello Stato non deriva da nessuna autorità assoluta o soprannaturale, ma è concessa dagli uomini che cedono una parte della loro sovranità affinché lo Stato eserciti il monopolio della violenza per far rispettare la legge, con la garanzia che esso stesso la rispetti. Uno Stato che però va contro la sua stessa Costituzione viola evidentemente il patto che i cittadini avevano posto in essere. La conseguenza che ne deriva è che di fronte all’emergenza rispetto a una violazione così palese dei diritti umani e della sua legge fondamentale, uno Stato ha il dovere morale e politico di liberare i detenuti in quanto esso stesso è reo e incapace di adempiere ai propri compiti. Per questo, per quanto possa apparire ingiusto, l’amnistia diventa preferibile al perdurasi di una situazione di illegalità. Perché, fintanto che lo Stato non avrà, voglia, tempo e modo di costruire altre carceri, o prevedere metodi di detenzione alternativa, l’unica soluzione appare quella di amnistiare una serie di reati ammettendo così la propria sconfitta di fronte alla cittadinanza e a chi ancora crede che lo Stato sia la soluzione a tutti i problemi e non troppo spesso la sua causa.

Daniel Funaro

(10 ottobre 2013)