Palazzo Chigi agli ebrei italiani: “Ferma intesa contro l’odio”
Ferma intesa fra Palazzo Chigi e le istituzioni degli ebrei italiani sulla tutela della Memoria. Intervenendo al termine dell’incontro con il Primo ministro Enrico Letta riguardo alle celebrazioni del 16 ottobre 1943 e sugli strascichi del caso Priebke, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha ribadito una linea di misura e di estrema fermezza atta a evitare le strumentalizzazioni e le provocazioni di chi vorrebbe offendere Roma, negare la storia e far passare per vittime i feroci criminali che recarono nella Capitale distruzione e morte fra gli innocenti.
“In questi giorni abbiamo assistito a qualcosa che ci dimostra che è impossibile pensare che è il tempo che passa a chiudere le ferite della Storia. Dobbiamo essere tutti insieme baluardo al ritorno di sentimenti di odio e morte”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Enrico Letta, incontrando a Palazzo Chigi una delegazione della Comunità ebraica di Roma guidata dal suo presidente Riccardo Pacifici e di sopravvissuti alla Shoah. Ad essere messi in relazione due avvenimenti: da una parte la scomparsa del criminale nazista Erich Priebke e il dibattito apertosi attorno alla sua sepoltura, dall’altra le imminenti celebrazioni per il settantesimo anniversario del 16 ottobre 1943 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Parole che hanno suscitato l’apprezzamento della delegazione, di cui faceva parte anche il rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni.
Intervenendo sul ‘caso Priebke’, Gattegna ha spiegato come sulla sua morte l’UCEI abbia scelto di calare il silenzio “non volendone fare un martire”. Diverso invece il discorso relativo al funerale. In quella circostanza ci si è infatti mossi con fermezza affinché Roma, la città delle Fosse Ardeatine, non subisca l’affronto della sepoltura “di uno dei suoi massimi carnefici”. Preoccupazione è stata inoltre espressa per il testamento lasciato da Priebke ai posteri. “Deliri revisionisti e negazionisti – ha sottolineato Gattegna – che possono urtare la sensibilità di chi, specie nelle nuove generazioni, non ha gli strumenti culturali pienamente affinati per distinguere i veleni dell’odio dalla falsità storica”.
“Ci opporremo con forza e determinazione alla sua diffusione apologetica”, la promessa del presidente UCEI.
“La frase più bella che il presidente Letta ci ha rivolto è stata ‘Questa è la vostra casa’. Un’affermazione indirizzata principalmente ai sopravvissuti”, ha commentato Pacifici a margine dell’incontro. Tra le tante sfide comuni affrontate nel corso del colloquio l’educazione delle nuove generazioni alla Memoria. “C’è stata una chiara condivisione di valori – la valutazione di Pacifici – e con essa il riconoscimento del ruolo svolto dalle Comunità ebraiche e dai sopravvissuti nel lavoro educativo portato avanti nelle scuole. Un lavoro che non serve a parlare del passato ma a costruire gli anticorpi del presente e del futuro”.
Sono proprio i giovani, in queste ore, a far sentire una nuova volta la loro voce. Nel carnevale di ipotesi che circolano sul funerale del criminale nazista, la posizione dell’Unione giovani ebrei d’Italia è perentoria. “Il nostro paese e le istituzioni che ne hanno facoltà – scrive il presidente Ugei Alessandra Ortona in una nota – non possono permettere che il corpo di chi, con tanta brutalità ha preso parte all’uccisione di 335 italiani senza mai pentirsene, trovi sepoltura sotto la stessa terra che è stata testimone delle atrocità da lui commesse. Da italiani e da ebrei, non potremmo considerarlo altro se non un terribile insulto alla memoria delle vittime di quella barbarie”.
Interviene anche il presidente della Comunità ebraica di Torino Beppe Segre stigmatizzando l’incredibile comportamento di Maurizio Marrone, capogruppo del movimento Fratelli d’Italia in Comune, che su Facebook ha pubblicato il seguente post: ‘Una rinfrescata alla memoria di quanti si accaniscono su Priebke anche dopo la morte: la rappresaglia alleata era 5 volte più feroce’. “Leggiamo increduli e scandalizzati le dichiarazioni pubblicate sui social network da Maurizio Marrone, consigliere comunale della Città di Torino – afferma Segre – che sembrano ridurre ed assolvere i crimini del capitano delle SS Erich Priebke, fucilatore di 335 persone innocenti, torturatore, negatore della Shoah, nazista convinto fino all’ultimo giorno della sua vita”. È da temere che le sue idee, pubblicate sui network, possano influenzare negativamente migliaia di lettori. “E soprattutto i giovani – conclude Segre – che saranno portati a pensare che quanto scritto da un consigliere comunale abbia un fondamento di autorità e verità. Ci chiediamo se chi ha diffuso falsità storiche ed espresso idee immorali sia degno di sedere sugli scranni della Sala Rossa di Torino, città medaglia d’oro della Resistenza”.
Nel cammino di avvicinamento al 70esimo anniversario del 16 ottobre spicca intanto, tra i vari eventi, la presentazione del documentario Oro macht frei proiettato al Teatro Vittoria su impulso della sezione romana dell’Aned. Una ricostruzione storica di grande densità in cui trovano spazio testimonianze e vicende inedite. Inizialmente pensato per un pubblico americano, Oro macht frei – nel cui titolo si trova un chiaro riferimento all’inganno dell’oro perpetrato dai nazisti – è stato accolto da una sala gremita e partecipe. Tra i ricercatori coinvolti in questa produzione ‘Ottimo film’ Susan Zuccotti, Alexander Stille, Liliana Picciotto e Robert Katz.
Nella mattinata una prima emozionante proiezione in Campidoglio assieme ad oltre 300 studenti. “Voglio ringraziare tutti quelli che erano con noi al Teatro Vittoria. Spero che abbia emozionato voi come ha emozionato me”, commenta Grazia Di Veroli dell’Aned Roma.
Tutto è pronto intanto per i numerosi appuntamenti che avranno luogo domani. Dalla cerimonia in sinagoga con Napolitano all’inaugurazione della mostra organizzata al Vittoriano dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma. Tra gli ospiti Andrea Bartali, figlio di Gino, campione del ciclismo ma anche staffetta clandestina e salvatore di ebrei.
Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked
(15 ottobre 2013)