Qui Torino – Una serata per il Sefer Torah più antico
Centro sociale della Comunità ebraica di Torino affollato, ieri sera, per l’incontro con il professor Mauro Perani, ordinario di studi ebraici all’Università di Bologna che – quasi come il personaggio di una storiella chassidica – dopo aver passato una vita a fare ricerche ovunque ha trovato un tesoro nascosto nella sua stessa università: il Sefer Torah integro più antico del mondo.
Dopo il saluto di David Sorani, vicepresidente della Comunità, la serata, organizzata con la Fondazione Beni culturali ebraici (a introdurla proprio il suo presidente Dario Disegni) e il Keren Kayemet LeIsrael, è stata aperta da Roberto Lanza che, in rappresentanza del KKL, ha donato un albero in onore del professor Perani, ricordando come la Torah sia chiamata anche etz chaim, albero della vita. E rav Alberto Somekh, che durante anni in cui era rabbino capo di Bologna ha sviluppato con il professore una solida amicizia, ha ricordato come nella parashah di questa settimana si parli di alberi. In particolare di quell’albero sotto cui Abramo accoglieva i suoi ospiti, che secondo un midrash allargava i suoi rami se si trattava di persone di valore.
E anche se si usa pensare che il segreto della conservazione dell’identità ebraica nei secoli sia il testo del sefer Torah, identico per tutti, attraverso i secoli, il racconto di come è arrivato al ritrovamento del Sefer Torah integro più antico del mondo è diventato a Torino un’occasione per spiegare la storia e i significati delle grafie tradizionalmente usate, che il professore ha accompagnato mostrando immagini del sefer ritrovato, mettendole a confronto con numerosi esempi di altri della stessa epoca o di epoche differenti e spiegando come si riesce a capire quando e dove è stato scritto, e come è arrivato alla sua straordinaria scoperta.
a.t. twitter @atrevesmoked
(17 ottobre 2013)