Voci a confronto
“In Israele io non definii il fascismo male assoluto. Lo dissi a proposito della persecuzione degli ebrei”. Chiarisce il suo punto di vista Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, in un’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere, e dichiara sulle pagine del quotidiano di non aver definito il fascismo male assoluto ma di aver fatto riferimento alle persecuzioni antiebraiche. Nel novembre del 2003 Fini si recò in Israele e dallo Yad Vashem pronunciò la famosa frase – riportata tra gli altri da Repubblica – “il fascismo fu parte del male assoluto”.
“Perché è un errore punire i negazionisti”, prende posizione lo storico Carlo Ginzburg – intervistato da Repubblica – in merito al dibattito sulla legge che vorrebbe introdurre in Italia il reato di negazionismo. Secondo Ginzburg, che attacca duramente la politica parlando di dilettantismo nel trattare la questione, “i negazionisti sono farabutti in cerca di pubblicità. Cercano un ‘martirio’ a buon mercato e colgono ogni pretesto per farsi propaganda. Nei paesi in cui è stata adottata la legge, i tribunali sono diventati una formidabile cassa di risonanza delle loro tesi”.
Da Cracovia rimbalza invece la proposta del sindaco di Roma Ignazio Marino – in Polonia in occasione dei “viaggi della memoria” assieme a una folta rappresentanza della Comunità ebraica di Roma, guidata dal rabbino capo Riccardo Di Segni e dal presidente Riccardo Pacifici – di intitolare una scuola della Capitale a Shlomo Venezia, scomparso lo scorso ottobre e tra i sopravvissuti alla Shoah (Repubblica Roma).
Dopo il post delirante e dal sapore negazionista di pochi giorni fa, il matematico Piergiorgio Odifreddi prova a difendersi usando il trucco del fraintendimento, del “avete capito male”. Sul Corriere, rispondendo ad Aldo Grasso, Odifreddi sostiene che il suo “mi uniformo all’opinione comune” in merito all’esistenza delle camere a gas, fosse una dimostrazione della sua consapevolezza dell’esistenza delle stesse. La sua difesa, come sottolinea Grasso, appare labile: “Odifreddi farebbe bene a meditare un po’ di più prima di scrivere di temi così delicati”, scrive il giornalista.
“In merito all’articolo pubblicato domenica 20 e intitolato «Luxory Hotel, 17 indagati. Comunità Ebraica sotto inchiesta», si precisa che la Comunità Ebraica di Roma non è oggetto di alcuna inchiesta della Procura, né lo sono i suoi rappresentanti”. E’ la precisazione della Comunità ebraica di Roma sul Corriere dopo l’uscita sul quotidiano di un articolo che parlava di un coinvolgimento della Comunità nell’inchiesta.
Una denuncia alla deriva populista e intollerante attraverso la musica. L’opera lirica La Giovenca Rossa di Ivan Fisher è, come ricorda sul Corriere Stefano Jesurum, un J’accuse verso il governo Orban in Ungheria così come nei confronti della società, in parte connivente con le pulsioni estremiste presenti nel paese (incarnate in particolare del partito di estrema destra Jobbik).
Stupore e amarezza per Michele Serra nella sua rubrica L’Amaca su Repubblica per il modo con cui è stato trattato il caso Priebke, “Ma ciò che davvero colpisce, nella lunga e sgradevole vicenda di Priebke, è che hanno goduto e ancora godono di uguale spazio, e quasi di uguale dignità, le parole delle vittime e quelle dei carnefici, dei loro eredi politici, dei loro amici”.
(22 ottobre 2013)