Qui Trieste – Musica per la solidarietà
Visitare le persone ammalate è un’importante mitzvah, com’è pure doveroso dare kavod agli anziani. Tamar Stock, direttrice della Pia Casa Gentilomo, prima di ricevere questo incarico, ha prestato da anni la sua opera al suo interno, attività che prosegue ancora oggi, organizzando con grande passione l’animazione, la presenza delle numerose persone, volontarie come lei, e i pomeriggi di musica live.
Nell’ambito di questi incontri periodici, ha deciso di invitare il Kol Ha-Tikvà ad esibirsi davanti agli ospiti della casa di riposo che la comunità ebraica cittadina gestisce ed il coro ha risposto con entusiasmo.
Sorto a Trieste nel 2009, grazie alla volontà del M° Marco Podda, suo direttore artistico e di Antonio Tirri, primo presidente, ha come intento primario la valorizzazione della ricca tradizione musicale dell’ebraismo triestino, attraverso l’esecuzione di un repertorio variegato, trattandosi di brani liturgici, profani e popolari.
Gli anziani, i figli e i nipoti hanno potuto così ascoltare i brani eseguiti, tutti popolari israeliani e la lettura dei testi che Tania Troyan ha tradotto in italiano dall’ebraico con pazienza e attenzione, in modo da rispettare al meglio il senso di quei versi poetici.
Il concerto è stato talmente apprezzato dagli ospiti e da quanti, fra i familiari, hanno voluto essere presenti, che già il giorno dopo il coro ha ricevuto la proposta di ripetere l’iniziativa nel prossimo futuro.
In esperienze come questa non si può mai capire chi, tra spettatori ed esecutori, sia a dare e chi a ricevere di più. Sapere che, cantando, si è in grado di trasmettere delle emozioni e vedere gli sguardi attenti e partecipi di famiglie in ascolto dà un’ulteriore dimostrazione di quanto la musica possa unire, al di là del tempo e dello spazio: nonni, nipoti, i coristi fra loro, assieme al Maestro e al pianista accompagnatore. Si esce da esperienze simili più ricchi, pronti ad affrontare le difficoltà della vita con animo più sereno e con lo sguardo più fiducioso verso il futuro.
Paola Pini
(28 ottobre 2013)