Roma festeggia il professor Saban

sabanDa Istanbul a Roma: 87 anni vissuti al servizio della scienza, della cultura, delle istituzioni ebraiche. Un itinerario fatto di grandi momenti e grandi incontri che Giacomo Saban ha rievocato davanti ai tanti amici ritrovatisi al Centro Bibliografico Tullia Zevi dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per una serata di festeggiamenti in suo onore coincisi con la presentazione del numero speciale della Rassegna Mensile di Israel che la redazione, in particolare nelle figure delle tre curatrici – Laura Mincer, Paola Abbina e Miryam Silvera – ha voluto dedicare al suo direttore.
“Sono cresciuto in un ambiente familiare in cui ho visto tanti miei cari occuparsi della Comunità e dei suoi bisogni. È stato naturale cercare di seguire il loro esempio”, ha ricordato Saban tracciando un arco che dalla natia Istanbul e dalla sua prima giovinezza è arrivato fino ai giorni nostri.
Lo stesso spirito ha infatti animato, e continua ad animare, il suo impegno non solo come direttore della Rassegna ma anche in qualità di garante del lavoro dei probiviri dell’Unione. Ad essere ricordato anche lo storico discorso pronunciato nel 1986 in sinagoga al momento della visita di papa Giovanni Paolo II. Il professore, presidente della Comunità ebraica da pochi mesi, toccò infatti con forza i temi del dialogo interreligioso e contribuì, con parole di grande chiarezza, all’intensificazione dei rapporti diplomatici tra Vaticano e Stato di Israele. E ancora, tra le varie tappe del suo impegno ebraico, ci si è soffermati sul lavoro svolto all’interno dell’UCEI come vicepresidente dell’ente (dal 1998 al 2002) e negli altri prestigiosi incarichi che ancora persistono.
Moderati da Emanuele Ascarelli sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e gli storici Massimo Giuliani e Pier Cesare Ioly Zorattini. A rendere omaggio al professore anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. Un contributo musicale, che ha fatto rivivere antiche e suggestive atmosfere sefardite, è arrivato invece dal gruppo Sensus.

(29 ottobre 2013)