Qui Lucca – Laboratorio Comics & Jews. Nuovi progetti per la crescita e la cultura
La presentazione del quarto dossier Comics & Jews, avvenuta questa mattina a Lucca Comics and Games – la grande manifestazione italiana dedicata al fumetto e ai giochi – ha visto confrontarsi, insieme alla redazione, due protagonisti del settore. Con Guido Vitale, direttore di Pagine Ebraiche, e Ada Treves, redattrice cha ha curato il dossier dedicato al rapporto fra il fumetto e la cultura ebraica e realizzato l’intervista a Rutu Modan, erano infatti ospiti della redazione di Pagine Ebraiche Emilio Varrà, uno dei fondatori di BilBOlBul, e Giovanni Russo, coordinatore di Lucca Comics.
La conversazione, stimolata dal moderatore Dario Dino-Guida, dopo aver ragionato sul contenuto del dossier e dell’intervista dedicata alla grande autrice israeliana candidata al Gran Guinigi 2013, è presto passata ad occuparsi dell’idea stessa di festival.
Il confronto fra le due realtà di Bologna e Lucca, che hanno un rapporto con la propria città diverso sia per la dimensione e per l’idea stessa del festival dedicato al fumetto che ospitano, oltre che per la differente visione delle istituzioni è stato così un modo per ragionare sull’importanza degli investimenti culturali. Investimenti non solo economici, bensì investimenti che possono e forse devono anche essere visti come capacità di dedicare attenzione e spazio a volte anche mentale a quelli temi che, come ha sottolineato Guido Vitale, possono portare a una visione di futuro.
Sia a Lucca Comics and Games, che punta molto sull’editoria e dove ogni anno vengono presentate (e premiate) le più grandi novità di un settore che con il graphic novel si avvicina al tre per centro dei volumi pubblicati ogni anno in Italia, che a BilBOlBul che invece concentra la sua attenzione sulla figura degli autori, il fumetto è sicuramente parte di una costellazione culturale che rientra a pieno diritto nella modernità.
Che si tratti di albi tradizionali, di strisce o di graphic novel e graphic journalism il successo di pubblico è segno evidente di come si tratti un mondo che ha una fortissima capacità di raggiungere le persone più differenti, come ben evidenzia il pubblico che in queste ore rende il semplice attraversare una città non enorme come Lucca impresa pressoché impossibile. Dal grande autore di storie complesse e sofisticatissime sia per tratto che per contenuti al cosplayer vestito come il suo personaggio preferito che dirige verso l’area Games o verso il Japan Palace, tutti sono parte di una grande festa, di uno dei molti festival culturali italiani che – ben lontani dall’essere solo la moda dell’anno – sono un fenomeno da capire, da seguire.
(1 novembre 2013)