Il paradiso perduto

lost paradiseDue cortometraggi, due coppie, quattro storie diverse. Lost Paradise e Aya della coppia Michal Breziz e Oded Binnum sono stati i protagonisti ieri della serata promossa alla Casa del Cinema di Roma dalla società AcomeA all’interno del Roma Kolno’a Festival. L’evento si è svolto nell’arco della seconda giornata di proiezioni della rassegna dedicata ai film israeliani e legati al mondo ebraico curata da Dan Muggia e Ariela Piattelli.
“E’ la prima volta per noi al Kolno’a Festival – ha affermato in apertura Alberto Foà, presidente della società di gestione del risparmio AcomeA – siamo contenti di essere qui e poter promuovere questa iniziativa culturale molto significativa”. Poi spazio alla proiezione di una domenica apertasi con il film The Ballad of the Weeping Spring di Benny Torati e The Gatekeepers di Dror Moreh. Dopo il documentario The Flat del regista Arnon Goldfinger, che aveva aperto l’ottava edizione del festival, un’altra scelta poco convenzionale quanto apprezzata dal pubblico presente: i due corto metraggi Lost Paradise e Aya. Con il primo, Breziz e Binnum riescono a creare una storia, a stupire senza usare praticamente il parlato. Dieci minuti sviluppati in una camera da letto di un hotel in cui si nasconde un rapporto segreto, tra un uomo e una donna, innamorati ma distanti nella vita quotidiana. Il secondo è il frutto di un’incomprensione che si tramuta in viaggio dall’aeroporto di Tel Aviv a Gerusalemme. Di nuovo è il rapporto tra un uomo e una donna a essere al centro del film, una dinamica che però si svolge in modo inusuale e coinvolgente. Le domande disarmanti di lei, la finta durezza scandinava di lui, il tutto con scambi di battute ironiche tra i due.
I corti saranno riproposti oggi alla Casa del Cinema che vedrà tra i suoi protagonisti Sharon Bar-Ziv, regista di Room 514, con cui si terrà un laboratorio dal titolo “Dal piccolo budget al grande schermo”, a seguire la proiezione del film. Di scena oggi anche Birobidzhan la musica dell’anima di Matteo Bellinelli, presente il regista, e Six Acts di Jonathan Gurfinkel.

(04 novembre 2013)