Gattegna: “Il paragone tra la famiglia di Berlusconi e gli ebrei sotto Hitler offende l’Italia e la Memoria”
“L’Italia repubblicana è un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel commentare l’anticipazione diffusa oggi del libro “Sale, zucchero e caffè” in uscita venerdì 8 novembre in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta che i suoi figli dicono di sentirsi “come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
“La vita degli ebrei d’Europa sotto il nazismo fu segnata da un vortice nero di violenza, persecuzione, morte. Una catastrofe che non è soltanto del popolo ebraico ma dell’umanità intera – prosegue Gattegna – Ogni paragone con le vicende della famiglia Berlusconi è quindi non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa”.
Numerose le reazioni di incredulità e sdegno. “Rimango basito. E’ un paragone alquanto fuori luogo. Il clima che si viveva in Germania sotto il nazismo era un clima di persecuzione di stampo razzista in cui l’unica soluzione era uscire come cenere dai camini di Auschwitz”, afferma il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Siamo profondamente offesi dalla superficialità e dalla mancanza di rispetto che trapelano dalle parole di Berlusconi”, scrive in una nota il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia Alessandra Ortona. “E’ una dichiarazione assurda. Sostenere una cosa del genere è anche antistorico”, commenta il direttore scientifico della Fondazione Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti. Durissimo Emanuele Fiano, parlamentare Pd: “Un insulto alla storia, a sei milioni di ebrei uccisi e a quanti, ogni giorno, tentano di impedire che la storia venga dimenticata o utilizzata in maniera strumentale, come oggi ha fatto Berlusconi che deve solo chiedere scusa”.
(6 novembre 2013)