Voci a confronto
“Non mi pare una grande perdita, credo che nessuno piangerà dopo queste parole incoscienti e pericolose”. Così sul Corriere della Sera il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi sulla polemica scatenata da Moni Ovadia attraverso le pagine del Fatto Quotidiano, dichiarando di voler lasciare la comunità milanese diventata, a suo dire, “ufficio di propaganda” del governo israeliano. “L’intervista è piena di falsità, suona come una ripicca per il mancato ingaggio al festival (Jewish and the City). Noi rappresentiamo l’ebraismo milanese e non siamo l’agenzia di nessuno”, aveva dichiarato ieri al Portale dell’ebraismo italiano moked.it il consigliere comunitario Daniele Nahum, ripreso oggi dal Corriere. Tra le riflessioni riportate dal quotidiano di via Solferino, quella del direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale, “Non mi pare che nel mondo ebraico italiano manchi il confronto, quelli che se ne vanno sbattendo la porta hanno sempre torto. E non abbiamo bisogno di un nuovo Grillo, anche se più colto”.
A Roma, il sindaco Ignazio Marino ha visitato ieri la Comunità ebraica della Capitale (Corriere della Sera, Messaggero, Repubblica). Ad accoglierlo il rabbino capo rav Riccardo Di Segni e il presidente Riccardo Pacifici. Tra i temi trattati la difficoltà di rapporti con la realtà islamica cittadina e l’assenza di dialogo. Durante l’incontro il rav ha sollevato alcune problematiche, sottolineando con preoccupazione come “a Roma sono presenti delle persone con forte identità religiosa non cattolica che non dialogano con la città e bisogna evitare che avvenga il fenomeno francese, con sacche di territorio occupate e chiuse alla convivenza sociale”. “Abbiamo chiesto al sindaco Marino – annuncia il presidente Pacifici – la chiusura delle moschee a Roma che non sono case di vetro e che non si sa da chi siano finanziate, dove magari si predica contro i cristiani “crociati” e noi “infedeli””.
Sul Giornale pubblicata la lettera polemica di un lettore che si rivolge al presidente UCEI Renzo Gattegna, non capendo cosa centri “con il razzismo l’omaggio dei tifosi laziali alla memoria dei due giovani assinati?”. Il riferimento è al duro intervento del presidente in occasione dell’esposizione domenica scorsa da parte della curva laziale all’Olimpico di Roma di uno striscione in solidarietà dei due giovani neonazisti uccisi in Grecia. “il tramonto è rosso, l’alba dorata: Maolis e Yorgos presenti”.
Firenze questa sera si raccoglierà per ricordare la deportazione degli oltre 300 ebrei della città, catturati il 6 novembre del 1943 e deportati nei campi di concentramento nazisti. A 70anni dalla tragedia, la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità ebraica fiorentina, come annuncia la Nazione, ricorderà le vittime attraverso una marcia silenziosa che si concluderà di fronte alla sinagoga di Firenze.
“Che cosa mi ha insegnato Primo Levi”. Lunga riflessione su Repubblica http://80.241.231.25/ucei/MvieW.aspx?ID=2013110625974863 del giornalista Roberto Saviano sul grande scrittore torinese e testimone della Shoah. A Primo Levi sarà dedicata domani l’annuale lezione organizzata dal Centro di Torino a lui dedicato. Relatrice dell’incontro la storica Anna Bravo che oggi su La Stampa pubblica un articolo dal titolo “Primo Levi – La grammatica del genocidio”.
(6 novembre 2013)