“Massimo impegno contro l’antisemitismo”

L’American Jewish Committee ribadisce il suo appello per una maggiore coordinazione a livello europeo nella lotta contro l’antisemitismo, in seguito alla pubblicazione odierna del sondaggio UE condotto tra gli ebrei di alcuni paesi europei.

L’inchiesta dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) “Discriminazione e crimine di odio contro gli ebrei negli stati membri dell’Ue: esperienze e percezioni dell’antisemitismo” è stata pubblicata oggi, alla vigilia del 75° anniversario dei pogrom che ebbero luogo durante la notte dei cristalli nella Germania nazista. Il rapporto raccoglie le risposte di 5,847 ebrei intervistati negli otto stati membri dell’UE in cui risiedono le maggiori comunità ebraiche, ed è il primo studio che rivela dati comparabili riguardanti le percezioni degli ebrei sull’antisemitismo.

“Negli ultimi anni abbiamo letto numerosi rapporti sulla crescita dell’antisemitismo in Europa”, afferma Daniel Schwammenthal, direttore dell’Istituto Transatlantico del AJC. “L’inchiesta della FRA conferma quei risultati allarmanti e riflette effettivamente le preoccupazioni dei cittadini ebrei in Europa”.

Secondo il sondaggio il 21% degli intervistati ha denunciato di essere stato al centro di almeno un episodio di antisemitismo, tra insulti verbali, molestie e/o aggressioni fisiche negli ultimi 12 mesi (un aumento del 7% rispetto ai cinque anni precedenti l’indagine). Maggiormente inquietante è il fatto che l’82% delle vittime di discriminazione di natura antisemita non ha denunciato l’episodio più grave alle autorità o altre organizzazioni competenti. Ne risulta che il 23% degli intervistati ha dichiarato di evitare, quanto meno in alcune occasioni, di frequentare eventi o luoghi ebraici. E infine un altro 29% afferma di aver preso in considerazione la possibilità di emigrare: In Ungheria, Francia e Belgio le cifre si aggirano tra il 40% e il 48%.

“La protezione da parte della polizia è ormai da tempo una triste necessità per scuole e luoghi di culto ebraici in tutta Europa, ma è evidente che le attuali misure di sicurezza non sono sufficienti”, ha dichiarato Schwammenthal. ”Il fatto che la maggior parte degli episodi di antisemitismo non vengano segnalati e che quasi un terzo degli ebrei abbia preso in considerazione la possibilità di lasciare l’Europa dimostra una mancanza di fiducia nelle capacità delle autorità competenti di contrastare questo pericolo. A questo occorre porre rimedio immediatamente”.

I risultati del sondaggio evidenziano la gravità della minaccia antisemita nei confronti delle comunità ebraiche: in Ungheria il 92% ritiene che si tratti di uno dei tre maggiori problemi sociali e politici del paese, e l’80% del campione francese ha dichiarato la stessa cosa.

Inoltre, il rapporto segnala l’ampia diffusione di nuove forme di antisemitismo, vale a dire l’antisionismo. Ad esempio, il 48% degli intervistati afferma di sentire spesso persone che paragonano Israele ai nazisti. Circa il 60% del campione intervistato in Belgio, Italia e Francia dichiara di essere spesso o addirittura sempre messo sotto accusa per azioni intraprese dallo stato d’Israele. Nel Regno Unito, in Italia e in Svezia, affermazioni analoghe sono state raccolte tra il 40% e il 50% degli intervistati.

“L’UE dispone già di una definizione di antisemitismo elaborata nel 2005 dall’organismo predecessore della FRA, che chiarisce esplicitamente come tali attacchi che bollano Israele di razzismo o la paragonano ai nazisti, superino largamente i limiti della legittima critica” ha aggiunto Schwammenthal. Questo sondaggio dimostra con chiarezza che è arrivato il momento per l’Unione Europea di adottare formalmente tale definizione al fine di rendere la lotta contro l’antisemitismo chiara e omogenea

L’Istituto Transatlantico dell’AJC è stato fondato nel 2004 e si impegna a sensibilizzare i legislatori europei sulle questioni inerenti l’antisemitismo a dell’Unione Europea.