Time out – Fratelli
C’è scritto all’inizio della parashah di questa settimana che Giacobbe invia dei messi a “Esav achiv”, a suo fratello Esaù. Tornano gli emissari inviati da Giacobbe e questi non utilizzano più la stessa espressione e a proposito di Esaù dicono: “Baanu el achicha el Esav ve gam olech likratecha ve arba meot ish imo – Ci siamo recati da tuo fratello, da Esaù che anzi ti viene incontro con quattrocento uomini”. E così anche Giacobbe poco dopo si rivolge a D-o pregando e dicendo: “Liberami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù”. Apparentemente il senso pare essere uguale, ma in realtà secondo alcuni non lo è. L’approccio di Giacobbe verso Esaù è quello di un fratello nei confronti di un altro fratello, quello di Esaù no. Anzi, spiegano alcuni commentatori che questa formula serve a ricordarci che per quanto alcuni personaggi siano sempre nostri fratelli, non sempre si comportano come tali e che nonostante le nostre buone intenzioni, in alcuni casi, non bisogna fare altro che prenderne atto.
Daniel Funaro
(14 novembre 2013)