Solidarietà – Filippine, Joint in prima linea
“Il nostro aiuto e il nostro grazie”

Adoperarsi per rendere il mondo un posto migliore e per portare soccorso a chi ne ha bisogno è un principio fondamentale della tradizione ebraica. Di fronte alla tragedia dell’uragano Haiyan che ha messo in ginocchio le Filippine, negli scorsi giorni, lo Stato d’Israele e le organizzazioni ebraiche internazionali si sono immediatamente mobilitate per inviare aiuti economici, cibo, medicine, volontari, come già tante volte avvenuto nel passato più o meno recente (nel 2010 per esempio commosse tutti il primo bambino nato nell’ospedale da campo impiantato da Tsahal in seguito al terribile terremoto di Haiti, che la mamma scelse di chiamare proprio Israel, per dire grazie ai suoi soccorritori).
Eppure in questo caso, l’American Jewish Joint Distribution Committee, una delle istituzioni fondamentali nel portare solidarietà dove c’è bisogno del mondo, ricorda come aiutare le Filippine abbia un sapore diverso, ancora più speciale. Prima della seconda guerra mondiale infatti, lo Stato asiatico aprì le porte al JDC per impiantare un campo di accoglienza per gli ebrei in fuga dal nazismo, approvato dall’allora presidente Manuel Quezon. Grazie alla solidarietà filippina trovarono salvezza oltre mille persone. E oggi, fa sapere il chief executive del JDC Alan Gill, è bello poter non solo aiutare, ma anche dire grazie.