Voci a confronto
“Negare l’Olocausto, reato o libertà di espressione?”, titola il Corriere della Sera di oggi dando voce alle riflessioni del parlamentare Pd Emanuele Fiano, dello storico Emilio Gentile e del presidente della Fondazione della Shoah Leone Paserman. “Finché mio padre sarà vivo, lascio a lui l’ultima parola sulla questione del negazionismo – afferma Fiano che poi aggiunge – secondo lui è necessario che le parole che negano la Shoah debbano essere sanzionate per legge. Dunque io mi affido alle sue parole”. Con la proposta, poi bloccata dalla Commissione Giustizia del Senato in sede deliberante (pesò il no del Movimento Cinque Stelle), del disegno di legge che avrebbe introdotto in Italia il reato di negazionismo, il dibattito sull’opportunità della norma si è riaperto nel nostro paese. A far discutere poi, l’assoluzione di ieri del professore Roberto Valvo (su Metro le parole del suo avvocato), accusato di incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale, assolto perché “il fatto no sussiste”. A questo punto ci si chiede se vietare per legge espressioni negazioniste sia un valido argine alla proliferazione di queste false e pericolose tesi. Scettico il presidente Paserman che al Corriere dichiara, “La situazione non cambierebbe e si resterebbe sempre a dibattere sui confini tra libertà di espressione o di ricerca storica e una negazione che davvero istighi a un reato, come l’antisemitismo o l’odio razziale”. Educazione dei giovani, l’argine per evitare la proliferazione di queste tesi secondo Paserman, con creazione di strumenti come il Museo della Shoah.
Nel taglio alto della stessa pagina, il quotidiano di via Solferino da spazio alla notizia dell’allontanamento dal ruolo di rabbino capo di Trieste di rav David Itzkhak Margalit. Di fronte al licenziamento, rav Margalit ha dichiarato, “Non escludo di andare dal giudice del lavoro perché dichiari illegittimo questo licenziamento, visto che non c’è una giusta causa”. Una situazione delicata che il presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio ha spiegato come una rottura della fiducia tra il rabbino e la comunità stessa. Chiamata in causa anche la Cgil, a cui rav Margalit ha chiesto un consulto. “Controlleremo cosa si può fare ma la vedo dura”, afferma Adriano Sincovich, il segretario della Camera del lavoro di Trieste.
A Roma ieri è stato piantato un Ulivo, donato dall’associazione Keren Kayemeth LeIsrael, per ricordare le Fiamme Gialle che si sacrificarono per salvare la vita di profughi ebrei (Il Messaggero).
Guardando agli esteri, il premier israeliano Netanyahu congela la costruzione di 24mila case in Cisgiordania e Gerusalemme Est (Repubblica). La scelta rientrerebbe nella volontà del governo di Gerusalemme di non forzare la mano sulla Comunità internazionale e in particolare l’alleato americano mentre si sta trattando con l’Iran sul programma nucleare. Netanyahu vuole maggiore fermezza da parte dell’amministrazione Usa. Parla di “pessimo accordo” il premier e afferma “questo può condurre alla seconda opzione non desiderata”(la guerra).
Tornando nel Vecchio Continente, l’Ultradestra antieuropea si unisce in Europa. E’ il quadro riportato oggi da La Stampa. La francese Marine Le Pen del Front National e l’olandese Geert Wilders del Partito per la libertà olandese, infatti, progettano di formare un gruppo europarlamentare autonomo, promettendo battaglia contro l’Unione Europea, definita dalla prima come un diavolo che terrorizza i popoli, dal secondo, “Stato nazista, mostro chiamato Bruxelles”. Dall’Italia, la Lega Nord di Roberto Maroni fa sapere che si unirà all’iniziativa così come faranno gli austriaci del Fpo.
(14 novembre 2013)