Bioetica, le risposte della Torah
Si concentrano nei prossimi giorni lezioni, corsi, convegni con un tema comune, la bioetica ebraica, che sta suscitando un interesse tale da portare quattro comunità ad organizzare approfondimenti su un tema non semplice. Si inizia questa sera, con lo shabbaton organizzato insieme dalla Comunità di Torino, dall’AME – Associazione Medica Ebraica, e dal Dec, il Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI e si continua domenica a Milano, Livorno e Roma, con iniziative molto diverse fra loro, unite però dal comune interesse per un argomento che sta diventando sempre più importante. Il titolo dei due giorni torinesi, “Le frontiere della bioetica: una prospettiva ebraica” raccoglie molte delle domande che coinvolgono un po’ tutti, dallo scienziato al medico, dal paziente al politico. Con il valore di una prospettiva ebraica, che rappresenta una via perseguibile, teorica e pratica, per ebrei e per non ebrei. Quella stessa via che, come ricorda subito Giorgio Mortara, medico e presidente dell’AME, ha portato in Israele a una legge che ben rappresenta un compromesso possibile fra laici e religiosi su argomenti complessi come il fine vita e i trapianti. Fra i promotori della legge anche il rav Avraham Steinberg, medico a sua volta, docente di “Medical ethics” alla Hebrew University– Hadassah Medical School di Gerusalemme, e presidente della commissione governativa israeliana sul “fine vita”. Il rav, che è anche autore dell’enciclopedia di bioetica ebraica a Torino terrà una oggi pomeriggio intitolata “Le questioni di inizio vita”, che seguirà “Principi basilari della bioetica ebraica” a cura di rav Alberto Somekh, per proseguire in un dibattito moderato dal vicepresidente della Comunità David Sorani. Un’altra interessantissima occasione sarà “Ask the Rabbi”, l’appuntamento di domani, moderato da Giorgio Mortara, in cui i due rav risponderanno alle domande del pubblico.
Parlando anche del convegno che si terrà domenica a Milano il presidente dell’Ame ha sottolineato come l’Associazione Medica Ebraica tenga particolarmente al suo ruolo nella socità civile e “dato che abbiamo cercato per tre anni di invitare rav Steinberg in Italia, nel momento in cui abbiamo avuto conferma della sua presenza abbiamo trovato giusto condividere il ragionamento non solo con il pubblico, che speriamo partecipi numeroso, ovviamente, ma anche con quelli che sono i nostri interlocutori, motivo per cui siamo particolarmente contenti del patrocinio che sia l’Ordine dei medici che il Comune di Milano hanno voluto dare all’iniziativa”. A Milano, infatti, fra i relatori del convegno “Bioetica di fine vita e trapianti d’organo: pensiero e legislazioni a confronto” organizzato da AME e Fondazione Maimonide, sono presenti oltre a rav Steinberg e rav Laras il professor Aldo Pagni, past-president e membro della commissione di deontologia della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici e il dottor Ghil Busnach, nefrologo, membro del Comitato Etico – Scientifico Ospedale Niguarda Ca’ Granda e del Comitato Etico Indipendente Ospedale Fatebenefratelli. In appendice al convegno, inoltre, si terrà l’assemblea dei soci AME. Sempre domenica, a Livorno e nel primo pomeriggio, si parlerà di un altro tema attualissimo, ossia “La circoncisione nel contesto storico attuale”. Al via anche il corso di Etica medica ebraica a cura del dottor Cesare Efrati. Organizzato dall’UCEI in collaborazione con il Diploma universitario triennale in cultura ebraica, nella stessa mattinata di domenica vedrà svolgersi a Roma, al Centro Bibliografico UCEI, una prima lezione introdotta da rav Riccardo Di Segni.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(15 novembre 2013)