Qui Torino – Shabbat con rav Steinberg
Nonostante le preoccupazioni della vigilia lo shabbaton dedicato a Torino alla Bioetica ha avuto un notevolissimo successo fra gli iscritti alla Comunità, che si sono presentati numerosi a tutti gli appuntamenti. A partire dalle lezioni di venerdì, quando rav Somekh ha introdotto l’argomento con un intervento intitolato “Principi basilari della bioetica ebraica”, un’ottantina di persone hanno approfittato della presenza di rav Avraham Steinberg, medico, docente di “Medical ethics” alla Hebrew University– Hadassah Medical School di Gerusalemme, e presidente della commissione governativa israeliana sul “fine vita”. Il rav, che è anche autore dell’enciclopedia di bioetica ebraica, a Torino ha prima fatto una lezione su “Le questioni di inizio vita”, per poi partecipare con enorme disponibilità, all’appuntamento probabilmente più interessante della due giorni torinese, quell’”Ask the rabbi” che, pur svolgendosi nel pomeriggio di sabato, ha raccolto nel centro sociale della comunità moltissimi iscritti, ancora più di quelli che hanno seguito le lezioni di venerdì e del mattino di ieri. L’interesse e la curiosità erano molto evidenti intorno al cerchio raccoltosi intorno al rav, che ha saputo rispondere a domande complesse e difficili con spiegazioni comprensibili pur se dettagliatissime, in cui la ricchezza della cultura ebraica ha mostrato uno dei suoi lati migliori, ossia la capacità di integrare punti di vista anche molto differenti, di analizzare ogni caso con umanità, pur seguendo rigorosamente l’halakhah. Che si tratti di decidere come comportarsi davanti a un bimbo prematuro nato a sole 22 settimane, o di fronte a un disastro in cui i feriti sono numerosissimi e ci si trova a scegliere su chi intervenire prima, chi far aspettare e chi – purtroppo – non curare per nulla, o che si discuta di trapianti, morte cerebrale o fecondazione artificiale, la visione che rav Steinberg ha presentato con grande dettaglio nella sua potenzialmente infinita casistica pare davvero essere la risposta a tanti dei problemi ancora irrisolti, per non dire non affrontati, in Italia. La certezza di una legislazione rigorosa, costata anni di discussioni e ragionamenti anche dolorosi, integrata dalla capacità e dall’umanità del medico che nella realtà si trova a tu per tu con il paziente, la volontà di ascoltare e capire le posizioni anche molto differenti che vanno integrate in una legge che possa rispondere sia alle esigenze dei laici che dei religiosi, e una sorridente e bonaria ironia hanno permesso a rav Steinberg di affrontare senza difficoltà e senza reticenze gli argomenti proposti dai presenti, che avrebbero evidentemente desiderato più tempo per continuare la discussione, e che hanno chiesto insistentemente a Giorgio Mortara – medico, presidente dell’Associazione Medica Ebraica promotrice dell’iniziativa e consigliere UCEI – di organizzare altri appuntamenti su un tema che, come dimostrato dalle molteplici iniziative di questo fine settimana, è ritenuto da molti irrinunciabile, da affrontare con rigore e serietà.
a.t. twitter @atrevesmoked
(17 novembre 2013)