Lapis – Premio Orvieto, vince Ofra Amit
Ha raccolto questa mattina un altro successo Ofra Amit, l’illustratrice israeliana che divide la sua attività fra i libri per ragazzi, le immagini per il teatro e illustrazioni per riviste e quotidiani. “Bruno, il bambino che imparò a volare” con i testi di Nadia Terranova ha vinto infatti il premio Laura Orvieto, nella sezione 12-15 anni. E “The Gift of the Magi” – pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo, come Bruno – è appena stato selezionato dalla Society of Illustrators di New York. Per il suo lavoro oltre ai numerosi riconoscimenti ha ottenuto nel 2010 ha ottenuto la Gold Medal for Children’s Books Illustration attribuita dall’Israel Museum, ed era fra gli artisti esposti a Venezia lo scorso aprile nel corso della mostra “Balene e capelli blu” per la quale Oddo De Grandis ha raccolto il meglio degli illustratori israeliani per l’infanzia.
La prima edizione del premio Laura Orvieto, dedicato alla letteratura per ragazzi, si è tenuta nel 1953, l’anno della morte della scrittrice, e da allora a Firenze ogni due anni vengono premiati due libri, uno per bambini dai 6 agli 11 anni , che quest’anno va a “Tredici favole belle e una brutta di Paolo Nori” e l’altro per i più grandi. Quest’anno per la cerimonia di premiazione è stata scelta la data del 20 novembre, anniversario di quando, a New York, nel 1989 è stata firmata la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il libro premiato oggi racconta la storia da bambino dello scrittore e pittore e traduttore di Kafka, Bruno Schulz, settant’anni dopo la sua morte avvenuta per mano nazista nel 1942. Bruno nel libro è un bambino ebreo costretto a convivere con una testa sproporzionata rispetto al corpo, che “gli rallentava il correre sobbalzando a ogni passo”, ha un rapporto particolare col padre, Jacob, e riesce a combattere la sofferenza per la sua morte imparando l’arte del disegno e della parola. Tra le motivazioni ufficiali del premio la capacità delle autrici di fondere in maniera armoniosa testo, illustrazioni e grafica, e la capacità di offrire “la storia simbolica di una vita, quella dello stesso Schulz, che consente diverse possibilità di lettura e misura la biografia con i grandi temi della memoria, della guerra, della diversità”. Un libro potente che insegna “ a saper volare così in alto” da uscire dallo spazio della pagina. per approdare ai molti mondi di Bruno Schulz.
a.t. twitter @atrevesmoked
(20 novembre 2013)