parole…

Confesso: faccio (anche) il rabbino. Ma mi svuoto quotidianamente le tasche: per le tasse che pago allo stato, per le spese – non solamente strettamente necessarie – di una famiglia con cinque figli, per l’aiuto che cerco di dare a chi può avere bisogno. Non mi offendo più di tanto ascoltando battute banali. Rifletto, però, su quanto sia delicato l’uso della parola.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

(24 novembre 2013)