La Sapienza si inchina a Sami Modiano

“Io sono sopravvissuto. Voglio dedicare questo riconoscimento a chi non è tornato, a chi ha subito la mia stessa sorte come mio fratello Piero Terracina, a chi non ha potuto avere questa onorificenza”.
Con la voce rotta dall’emozione, Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, ringrazia per il conferimento della laurea honoris causa da parte dell’Università La Sapienza. Lui, che non ha conseguito un titolo perché il nazifascismo gli negò il diritto fondamentale di studiare, è stato insignito oggi del Dottorato di studi in Storia, Antropologia, Religione. Applaudito a lungo da tutta l’aula magna della Sapienza, gremita in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2013-2014, Sami ha invitato i ragazzi “a studiare: lo studio è fondamentale, ve lo dice chi non ha avuto la possibilità di farlo”. E ancora: “Avrei voluto arrivare qui per le mie capacità, come tutti voi studenti. Ascoltate le mie parole come parole di speranza”.
“Per l’instancabile impegno con cui si dedica a testimoniare la sua tragica esperienza, segnata dall’espulsione da scuola, a Rodi, all’età di 8 anni – ordinata in ottemperanza delle leggi razziste – e della deportazione ad Auschwitz-Birkenau nell’estate del 1944, nella ricorrenza del 75esimo anniversario dell’emanazione delle leggi del 1938; per proseguire al più alto livello l’azione di promozione della Memoria e di sostegno alla ricerca storica”. Questa la motivazione del conferimento del dottorato honoris causa. E l’emozione si coglie vivida nello sguardo e nelle parole di Sami Modiano, nella sua testimonianza come negli sguardi e nell’abbraccio tributato dalla sala al termine del suo intervento.
Un’idea nata dall’impulso del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, presente in sala assieme, tra gli altri, al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna e al rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni. Idea accolta con entusiasmo dal magnifico rettore della Sapienza Luigi Frati. “Il conferimento di questo dottorato honoris causa – ha spiegato Frati – riflette la volontà della Sapienza di assumere su di sé il dovere di sapere e di non dimenticare”. L’assegnazione del dottorato Honoris Causa è stata introdotta dalla presentazione di Marina Caffiero, direttore del Dottorato in Storia, antropologia, religioni.
Un riscatto di fronte a chi voleva impedirne la formazione, silenziarne la coscienza, cancellarne l’esistenza. Non ha titoli di studio Sami, perché il nazifascismo decise che gli ebrei non potevano studiare, non potevano frequentare come gli altri bambini la scuola, non ne avevano il diritto così come quello di vivere. Modiano è sopravvissuto alla Shoah e la sua testimonianza non è solo di valore storico inestimabile ma è anche il più efficace strumento educativo per giovani perché si formi la coscienza civile, perché le future generazioni sappiano e siano capaci di combattere ogni forma di discriminazione. Il dottorato segna il riconoscimento per “l’azione di promozione della Memoria e di sostegno alla ricerca storica”, come recita la motivazione.

Daniel Reichel