lutti…

La Torah ci narra che quando morì Yakòv, ci fu un lutto molto grande e difficile (Bereshìt 50,10). Il Talmud (Sotà 13a) afferma che non solo gli uomini fecero lutto per la sua morte, ma anche i cavalli e gli asini. Rabbì Yosèf Chayìm di Bagdad, conosciuto come Ben Ish Chay, spiega che durante i giorni del lutto di Yakòv non fu dato da mangiare agli animali; Rabbì Shmuèl Eidèls (Maharshà) spiega, invece, che i cavalli e gli asini delle carrozze furono vestiti di nero, come segno di lutto; una prova a sostegno di entrambi i commenti è il lutto della città di Ninevè descritto nel libro di Yonàh dev’è detto (3, 7-8): ” … gli uomini e gli animali non mangino nè bevano nulla … si vestirono di sacco, sia gli uomini che gli animali”. Rabbì Meyìr Simchà ha-Cohèn di Dwinsk, autore del commento Mèshèch Chòchmà, spiega questo passo talmudico sulla base di un Midràsh (Sifrì su Devarìm 11,1; Toseftà di Sotà 10,3) secondo il quale con la morte di Yakòv tornò la carestia in Egitto,e in questo senso, anche gli animali si resero conto della morte di Yakòv, perché, come dice il profeta Isaia (1, 3) “L’asino riconosce la mangiatoia del suo padrone”, ossia, che è il suo padrone a dargli da mangiare.

David Sciunnach, rabbino

(11 dicembre 2013)