Voci a confronto
Intervistato da Il Mattino, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, ricorda come “l’apartheid, dopo la Shoah, è una vergogna su cui dovremmo ancora interrogarci” e ha commentato i risultati del rapporto annuale della Commissione europea contro razzismo e intolleranza, che ha messo in evidenza l’aumento del razzismo nei paesi del Consiglio d’Europa. E durante la cerimonia funebre a Nelson Mandela, raccontata da tutte le principali testate nazionali, è stata notata l’assenza di Shimon Peres e Benyamin Netanyahu. Assenza giustificata, per motivi di salute nel caso del presidente israeliano e per i costi proibitivi della trasferta dell’apparato di sicurezza nel caso di Netanyahu, che ha però attirato l’attenzione de il manifesto, mentre gli altri giornali si sono concentrati sulla storica stretta di mano fra il presidente USA Obama e il “lider” cubano Raul Castro.
Il Messaggero pubblica l’intervista a Tobia Zevi, renziano, candidato alla segreteria romana del Partito Democratico (sconfitto da Lionello Cosentino), che ragiona sui risultati delle primarie del PD e sulla corsa alla segreteria regionale. Il Secolo XIX, invece, spiega le posizioni di Yoram Gutgeld, il consigliere economico di Renzi, già consulente McKinsey, nato in Israele e ora cittadino italiano.
Sul Mattino di Napoli viene dato conto dell’accensione della Chanukkia a Napoli, alla presenza del rabbino capo di Napoli e del Mezzogiorno Scialom Bahbout e dell’ex consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Fabrizio Gallichi.
Su la Repubblica un articolo di Fabio Scuto racconta l’esperienza dei medici dell’ospedale israeliano di Safed che ha curato centinaia di pazienti siriani che vengono lasciati addirittura al confine, su barelle improvvisate, diventando una sorta di presidio chirurgico di prima linea, con sale operatorie sempre piene, così come la terapia d’urgenza. E sempre su Repubblica viene intervistato lo scrittore Grossman, che commenta l’ordine dato dal generale Gantz a febbraio, di dare assistenza ai siriani augurandosi che esperienze come questa “riescano a far cadere gli stereotipi”.
Sull’Osservatore Romano e sull’Unità viene descritto lo storico accordo sull’acqua che, dopo undici anni, è stato firmato fra Israele, Giordania e Autorità palestinese, che permetterà di salvare il Mar Morto grazie alle acque del Mar Rosso e di lottare contro la carenza di risorse idriche della regione. Il progetto era già contenuto nel trattato di pace firmato nel 1994 da Israele e Giordania, ma non era mai stato attuato.
Sull’Avvenire viene fatta una panoramica dei molti testi che continuano a raccontare la Seconda guerra mondiale dagli scaffali delle librerie, con una particolare attenzione alla Shoah e alla Resistenza e con la caratteristica più recente di una particolare attenzione all’inmpianto iconografico dei volumi. Il Secolo XIX racconta della polemica in corso in israele per la decisione dell’Orchestra filarmonica di Gerusalemme di organizzare, per il 17 e il 18 dicembre, un evento dedicato a Richard Wagner, compositore tedesco di cui sono ben noti i sentimenti fortemente anti ebraici. Il direttore dell’orchestra forse anche per la sua storia familiare – Yair Stern, che è anche giornalista televisivo ed è figlio di quell’Avraham Yair Stern che fu capo carismatico della nota Banda Stern – ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di tirarsi indietro. Sempre sul fonte dell’arte invece sul Wall Street Journal si può leggere un articolo sulla situazione delle opere d’arte che furono depredate durante il nazifascismo agli ebrei, perché la Germania renda agli eredi quello che venne sottratto.
(11 dicembre 2013)