Time out – Noi giovani
Domenica è stato eletto il nuovo presidente dei giovani ebrei italiani, Simone Disegni. A lui e al suo Consiglio spetta il difficile compito di risollevare un ebraismo giovanile italiano in crisi che da un paio di anni fa fatica ad aggregare e a rappresentare i giovani ebrei come faceva un tempo. In parte per colpa proprio dei giovani (ne faccio parte anch’io) troppo spesso brutte copie dei grandi, e impegnati a discutere più che a costruire, ma purtroppo anche per colpa di quegli adulti che sembrano ricordarsi dei giovani solo in campagna elettorale. Molti ragazzi ebrei stanno lasciando l’Italia. Alcuni perché sognavano da tempo di fare l’Alyah, tanti, purtroppo, perché non avevano altra scelta. Tra crisi economica e mancanza di prospettive i giovani ebrei stanno pian piano emigrando senza che a nessuno interessi realmente. Chi guida le comunità ebraiche italiane è troppo impegnato a litigare per pensare a un tema così importante. E anche all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane le due fazioni pare che siano concentrate l’una nel mantenere in vita i cimiteri invece che le scuole e l’altra a chiudere Pagine Ebraiche, come se fosse la causa di tutti i mali del mondo. Il tutto come se i giovani ebrei italiani non percepissero la crisi e la mancanza del lavoro e la loro emigrazione non costituisse un problema per il futuro dell’ebraismo italiano non solo in termini numerici. Eppure non sembra essere così e bisogna solo sperare che qualcuno se ne accorga prima che sia troppo tardi, pensando in questo modo anche a garantire una prospettiva all’ebraismo italiano dei prossimi anni.
Daniel Funaro
(12 dicembre 2013)