Nelson Mandela

tobia zeviE’ difficile aggiungere parole al profluvio di articoli e dichiarazioni dedicati a Nelson Mandela. Del resto, non si può negare la straordinaria importanza della sua figura: un simbolo, un eroe, un visionario. Confesso di aver letto avidamente decine di interventi provando spesso un senso di frustrazione. Troppa retorica, in attesa dei funerali ancor più pomposi e inevitabilmente retorici. Per questa ragione, nel mio piccolo, provo a ragionare sull’insegnamento che Madiba ci ha consegnato.
1) Quando un popolo aspira alla propria indipendenza e alla libertà alterna fatalmente la lotta armata con la lotta non-violenta. La seconda é moralmente assai più nobile e alla lunga anche più redditizia, ma non puó essere assolutizzata, e la scelta dell’una o dell’altra dipende spesso più dall’oppressore che dall’oppresso.
2) La pace si fa con i propri nemici di ieri. Un grande leader passa sopra alle ingiustizie subite e all’istinto (comprensibile) di sopraffazione per immaginare un futuro di pace comune. Senza rimuovere il dolore ma perdonando. É il lascito della Commissione per la verità e la riconciliazione che consentì al Sudafrica di definire un faticoso percorso di convivenza tra bianchi e neri.
3) Mandela parló sempre di “popolo” e “indipendenza”. Il suo orizzonte era esclusivamente nazionale. La passione della sua lotta e il seguito che ebbe era figlio della dimensione nazionale. In un’epoca di globalizzazione e sovranazionalità quali sono gli obiettivi in grado di accendere le passioni delle persone e di costituirsi in grandi movimenti di popolo?
4) Un grande leader ha bisogno di preparare la successione per assicurare il successo duraturo della propria battaglia. Da questo punto di vista, guardando al Sudafrica di oggi, l’eredità di Mandela é più discutibile. Il paese appare in difficoltà, litigioso, e la sua classe dirigente non all’altezza. Speriamo che sappiano essere all’altezza delle sfide del futuro e del loro straordinario Madiba.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi

(17 dicembre 2013)