Musei ebraici a portata di click
Anche in Italia i musei ebraici potranno presto essere visitati usando comodamente un personal computer, uno smart phone o un tablet. Grazie a una proposta della Commissione Patrimonio e Beni culturali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane coordinata dal consigliere Fabiana Di Porto, proposta approvata all’unanimità dall’ultimo Consiglio, nasce infatti il “Virtual Tour of Italian Jewish Museums” che coinvolgerà inizialmente i quattro musei di Bologna, Casale Monferrato, Roma e Venezia.
Il progetto, che verrà realizzato da un professionista selezionato tramite un bando di gara in via di pubblicazione, collegherà i quattro musei formando un itinerario ideale, che permetterà ai visitatori di tutto il mondo di avere una vera e propria esperienza museale, che possa spronarli a vedere le sale e le opere anche dal vivo.
“La disponibilità del Virtual Tour in due lingue, italiano e inglese, favorirà la visibilità in campo internazionale dei quattro musei e dell’intero patrimonio ebraico presente nel nostro Paese, finora in gran parte ignorato sia a causa della poca pubblicità, sia per la scarsa conoscenza della lingua italiana nel mondo, considerando che il sito dell’UCEI non ha ancora una versione inglese). Quest’ultimo, ospitando un link specifico, trarrà beneficio in numero di accessi e rafforzerà negli utenti la consapevolezza, ancora limitata, del ruolo dell’UCEI quale referente, unitamente alla Fondazione che ne è emanazione, per il patrimonio culturale ebraico italiano tutto” afferma Di Porto, aggiungendo che l’auspicabile buona riuscita dell’iniziativa ne permetterà l’estensione ad altre realtà, non necessariamente museali, diffondendo nel mondo un’immagine attiva e propositiva della realtà ebraica italiana,
“La proposta, accolta con grande entusiasmo sia da parte dell’intero Consiglio che dalle dirigenze dei Musei coinvolti, è il risultato di un lungo lavoro della Commissione condotto in armonia e in collaborazione con la Giunta e con i dipartimenti UCEI – ricorda ancora –
In questo caso, la Commissione Patrimonio e Beni Culturali ha quindi pienamente assolto a uno dei suoi più importanti compiti, ossia quello di essere il trait-d’union fra l’Ente nazionale, erogatore di servizi e promotore del bene comune, e le singole Comunità beneficiarie dell’attività stessa, in uno spirito di sussidiarietà verticale”.
“Ci tengo a ringraziare la Giunta, il Consiglio, che finanziando il progetto per due anni ha dimostrato lungimiranza e fiducia nel lavoro della nostra Commissione e del referente del progetto Corrado Calimani, i dipartimenti UCEI e in particolare Gisèle Levy, per il suo pieno e costante supporto di idee e utili suggerimenti, che ha contribuito alla stesura e all’approvazione del progetto” conclude Di Porto.
(nell’immagine la sala degli argenti del Museo ebraico di Venezia)
(18 dicembre 2013)