Livorno – Denise Leghziel Cassuto 1932-2013

Piero e Denise CassutoNata a Bengasi nel 1932 e giunta poi a Livorno con la famiglia negli anni Cinquanta, dopo aver vissuto anche in Israele, Denise Leghziel Cassuto (z.l.) è improvvisamente scomparsa il 16 dicembre scorso.
A inizio dicembre aveva partecipato all’iniziativa che il Benè Berith “Isidoro Kahn” ha dedicato a un anno dalla scomparsa alla memoria di suo marito, Piero Shemuel Cassuto (z.l.), presidente fondatore della loggia rinata, è proprio il caso di dirlo, proprio in casa Cassuto nel 2009 e che la signora Denise aveva entusiasticamente “adottato” e “coccolato”.
Molteplici e difficilmente riassumibili i suoi impegni, partendo ovviamente dalla famiglia per allargarsi poi al mondo ebraico, in particolare nell’Adei livornese della quale è stata presidente (proseguendo il cammino della madre Norma, z.l.) e appunto con il Benè Berith, spaziando poi nell’ambito di attività artistiche e culturali.
Una delle sue grandi passioni è tangibilmente testimoniata dallo splendido giardino di casa al quale si dedicava con passione, peraltro impegnandosi nel Garden Club labronico che l’ha ricordata in queste ore con un messaggio di condoglianze.
Innumerevoli quindi le iniziative culturali e benefiche organizzate: l’Adei di Livorno la ricorda sottolineandone non a caso “le doti, le capacitàorganizzative e la disponibilità ad aprire la sua casa per qualsiasi manifestazione”.
Illimitato il suo amore per Israele, condiviso con il marito e la famiglia tutta: nelle occasioni critiche i coniugi Cassuto non esitarono a lasciare gli impegni, anche di lavoro, per recarsi sul luogo a dare il proprio diretto e concreto sostegno alla società israeliana posta in pericolo, azioni delle quali mai si sono vantati in coerenza con la naturale eleganza che li ha contraddistinti.
Forte anche l’impegno della signora Denise nei confronti della Comunità, a fianco di suo marito che ha avuto incarichi di Consiglio e quale presidente, mai mancando di sostenere e incoraggiare le attività dei movimenti giovanili ebraici nei quali erano impegnati i figli Daniel e Ariela.
Non desta quindi alcuna meraviglia la grande affluenza di persone che hanno voluto testimoniare, con la propria presenza ai funerali, stringendosi intorno ai figli, alla sorella Miriam e ai parenti e amici tutti, tangibile attestazione di affetto e stima che prosegue,in queste ore, garantendo ampio minian e numerose visite ai famigliari che siedono per la shivà presso la storica dimora.
Nel commentare il brano “Eshet Chail” (testo ospitato da Morasha.it), rav Roberto Colombo annota tra l’altro: “Colei che un tempo appariva bella d’animo e d’aspetto vive ora nella mente di quanti le sono stati vicini e la hanno amata, e solo chi lascia di se un buon ricordo nel mondo terreno può dirsi veramente immortale, come insegnavano i Maestri: I giusti anche nel momento della loro morte sono considerati vivi”.
Parole assai appropriate anche pensando a Denise Leghziel Cassuto (z.l.), sia il suo ricordo per benedizione.

Gadi Polacco

(Nell’immagine Piero e Denise Cassuto)

(19 dicembre 2013)