Filarmonica di Vienna, i conti col passato
Per molti Capodanno è anche seguire il concerto dell’orchestra filarmonica di Vienna, una tradizione che si rinnova da più di settant’anni, forse il concerto di musica classica più seguito al mondo: viene trasmesso in settantacinque paesi e sono in milioni ad aspettarlo ogni anno. Si tratta di un’orchestra storica, fondata nel 1842 e considerata una delle migliori al mondo, che però da qualche anno combatte contro un’immagine offuscata dal suo passato. E ci sono voluti più di settant’anni perché si decidesse a ritirare le onorificenze con cui aveva nel 1942 reso omaggio a sei leader nazisti, fra cui Arthur Seyss-Inquart, governatore prima dell’Austria e poi dell’Olanda occupata dai nazisti e il suo successore Baldur Von Schirach, corresponsabile di circa 65mila deportazioni. Pochi sanno che il primo concerto di Capodanno si tenne il 31 dicembre del 1939 (venne spostato alla mattina del primo gennaio negli anni successivi) ed era patrocinato dalle autorità naziste, che lo consideravano uno strumento di propaganda. L’orchestra, al contrario di quella di Berlino che aveva solo nove membri su 117 iscritti al partito nazista, era decisamente politicizzata: gli iscritti erano inizialmente 45 su 117, per poi salire fino a circa la metà. E al momento dell’Anschluss, nel ’38, i 13 musicisti ebrei vennero cacciati. Una sorta di storia ufficiale della famosissima formazione è stata pubblicata qualche anno fa, ma il libro è stato accusato di trascurare proprio i legami dell’orchestra col nazismo. E da allora ci sono state molte le pressioni perché si facesse chiarezza su una storia dai contorni molto poco chiari. L’episodio più controverso è certamente quello legato al centenario dell’orchestra, quando nel 1942 furono fatti alcuni anelli d’oro che vennero offerti ad alcune “importanti personalità”. Ma negli scorsi giorni lo storico Oliver Rathkolb, docente di Storia contemporanea all’Università di Vienna, che ha lavorato con l’orchestra sulla documentazione del passato, ha confermato che durante la riunione annuale svoltasi a fine ottobre i membri dell’orchestra hanno votato unanimemente una revoca delle contestate onorificenze. Tra cui la Nicolai medal che doveva essere offerta a Hitler stesso, ma che non è chiaro se sia mai stata consegnata. Sono stati fatti molti passi avanti: dalle ricerche storiche che hanno permesso di ricostruire un, seppure incompleto, raccordo della storia della filarmonica, all’apertura degli archivi dell’orchestra. Una decisione dal grande valore simbolico, certo, ma per allontanare l’orchestra dal suo passato poco limpido è troppo tardi, forse anche troppo poco.
Ada Treves twitter@atrevesmoked
(22 dicembre 2013)