Limmud Conference 2013 – Un evento da tutto lo scibile ebraico (o quasi)
Tutto lo scibile ebraico (o quasi) in sei giorni da centinaia di incontri e migliaia di persone. Sono questi gli ingredienti di Limmud Conference, tradizionale momento di ritrovo della settimana del 25 dicembre. Leader, educatori, artisti, attivisti, semplici membri delle comunità ebraiche di tutto il mondo confluiscono in Inghilterra in un evento all’insegna del principio che tutti hanno qualcosa da insegnare e tutti hanno qualcosa da imparare: ciascun partecipante ha la possibilità di offrire la propria sessione su un qualsiasi argomento ritenga di interesse. Il curioso risultato è un mix di momenti di studi halakhici e approfondimenti di politica internazionale, laboratori teatrali e musicali, sessioni di poesia e letteratura, programmi speciali per insegnanti, teenagers, bambini.
Limmud offre quest’anno un motivo in più per sintonizzarsi sull’Università di Warwick dove la conferenza è ospitata: per la prima volta dalla sua nascita, interverrà quest’anno il rabbino capo del Commonwealth, rav Ephraim Mirvis, che ha sostituito lo scorso settembre dopo oltre vent’anni rav lord Jonathan Sacks. Sarà dedicato alla parashah di Shemot, la porzione di Torah letta lo scorso Shabbat, il primo dei due incontri tenuti da rav Mirvis nelle giornate di lunedì e martedì (quest’ultimo dal titolo “La risoluzione dei conflitti, una guida dalla Torah”). Da segnalare anche la presenza di numerosi giornalisti delle testate ebraiche più prestigiose, tra gli altri il Jewish Chronicle di Londra e il Forward di New York, Haaretz e il Times of Israel, il Jewish Journal di Los Angeles. Fra gli interventi più attesi, senz’altro quello dell’ex dissidente sovietico e presidente dell’Agenzia ebraica Natan Sharansky. Al Limmud anche due parlamentari, l’israeliano Dov Lipman del partito centrista Yesh Atid e la laburista inglese Louise Ellman. Spazio dato a molteplici tematiche, Israele, la Diaspora, il loro rapporto, l’etica ebraica in varie dimensioni, dalla filantropia alle prescrizioni in materia di donazione degli organi, musica e teatro, con un tocco d’Italia grazie alle sessioni offerte dalla regista Miriam Camerini, il dialogo interreligioso e tra le diverse correnti dell’ebraismo (polemiche tra l’altro ha suscitato la scelta, alla vigilia della conferenza, di cancellare le sessioni organizzate dal controverso Kabbalah Centre di Londra, una decisione per cui si erano spesi alcuni rabbini della United Synagogue, la principale associazione ombrello che riunisce le sinagoghe ortodosse inglesi e di cui il rabbino capo è espressione).
A colpire coloro che partecipano per la prima volta, non è però soltanto la ricchezza dei contenuti, ma anche l’atmosfera calorosa e amichevole, con uno Shabbat celebrato da centinaia di persone nella stessa sala, momenti di studio e di canto oltre alle diverse tefillot.
Se lo Shabbat che precede il Limmud rappresenta il momento più raccolto con circa 500 persone, altre duemila sono in arrivo tra oggi e domani, di tutte le età, da soli, con amici, con famiglia. Con l’ambizione di compiere, secondo il motto di Limmud, “one step further on your jewish journey” (“un passo avanti nel proprio viaggio ebraico”).
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(22 dicembre 2013)