Voci a confronto

rassegnaI rabbini italiani e il ciclone Bergoglio. Su l’Osservatore Romano e La Stampa spazio all’inchiesta realizzata per il numero di gennaio da Pagine Ebraiche in cui cinque Maestri dell’ebraismo italiano si esprimono sulla figura del nuovo pontefice, il suo impatto sulla realtà ebraica e sul suo ruolo nel dialogo interreligioso.
Fare chiarezza, storicamente parlando, sulla figura di Giovanni Palatucci, Giusto tra le Nazioni. Sarà l’impegno del gruppo di ricerca promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche italiane e dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec) di Milano. “Il primo incontro, riferisce Pagine ebraiche, si è tenuto presso il Cdec coordinato da Michele Sarfatti, con la partecipazione di Mauro Canali, Matteo Luigi Napolitano, Marcello Pezzetti, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Susan Zuccotti del Centro Primo Levi di New York, l’istituto che aveva riaperto il caso, riproponendosi, a sua volta, di approfondirlo”(Avvenire).
“Gita obbligatoria ad Auschwitz? Potrebbe essere controproducente” titola il Fatto Quotidiano in merito alla proposta, in Germania, del responsabile per l’Istruzione del Spd Dieter Rossman di introdurre per tutti gli studenti tedeschi l’obbligo di visitare un campo di concentramento. Iniziativa che vorrebbe essere una risposta alla notizia, data dal quotidiano Bild, per cui la Germania è quinta nella classifica delle visite al ex campo di concentramento di Auschwitz, due posizioni in meno rispetto al 2009 (dati messi in luce dalla Fondazione che gestisce l’ex lager nazista). Critico l’articolo del Fatto, a firma di Silvia Truzzi, sulla decisione di istituzionalizzare le visite ai campi di concentramento; scelta che la giornalista paragona alla volontà di introdurre in Italia il reato di negazionismo. “Se lo scopo è arginare uno stravolgimento della storia che offenda le vittime – scrive Truzzi – c’è il concreto rischio che il nuovo reato sortisca l’effetto opposto, facendo da megafono alle tesi dei negazionisti”.
Sul Corriere della Sera, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Muller spiega la posizione della Chiesa rispetto ai lefebvriani (noti per aver espresso tesi antisemite e negazioniste). “Ai vescovi è stata revocata la scomunica canonica per le ordinazioni illecite – afferma Muller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – ma resta quella sacramentale, de facto, per lo scisma: si sono allontanati dalla comunione con la Chiesa. Dopodiché non chiudiamo la porta, mai, e li invitiamo a riconciliarsi. Ma anche loro devono cambiare atteggiamento, accettare le condizioni della Chiesa cattolica e il sommo Pontefice come criterio definitivo di appartenenza”.
Mentre le potenze mondiali si apprestano a partecipare a Ginevra II, la conferenza di pace per trovare una soluzione al conflitto siriano, il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino fa visita a un altro protagonista degli accordi in Svizzera: l’Iran. Diritti delle donne e guerra civile siriana i temi principali del viaggio del ministro ma anche la situazione del nucleare iraniano. La parola data da Teheran sul disarmo nucleare desta preoccupazione in molti ambienti, in particolare in Israele dove la fiducia nella buona fede iraniana è decisamente poca. “Dipenderà da loro, ma anche da noi – ha affermato il ministro Bonino – Non bisogna fare errori tattici o farsi prendere da nervosismo. Gente pronta a rovinare tutto ce n’è da entrambe le parti. Il momento è delicato e chi ne è consapevole ha l’obbligo di essere più disciplinato degli altre”(Corriere).
Una mappa delle stragi naziste compiute dai nazisti in Italia. Sul quotidiano di via Solferino, un approfondimento, a partire dal saggio dello storico Paolo Pezzano (presente nel volume Le stragi nazifasciste del 1943-1945 Memoria, responsabilità e riparazione, ed Carocci) sui crimini perpetrati dai nazisti nella penisola durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ebrei ultraortodossi e cellulari kasher. La giornalista Anna Momigliano racconta l’iniziativa di una compagnia telefonica “che ha messo in commercio il primo cellulare per ultraortodossi”.

(22 dicembre 2013)