Lampedusa

tobia zeviSemplicemente, un esempio di buona politica. Ce lo ha fornito il mio amico Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico da sempre attivo sul fronte dell’immigrazione. Dopo tante chiacchiere si è stufato, e sabato sera ha preso un volo da Roma a Lampedusa, entrando, non appena atterrato, nel Centro di identificazione ed espulsione (CIE). Com’è noto, non sono molti a essere ammessi in questi non-luoghi, e i parlamentari sono tra le poche categorie “privilegiate”. Dunque Khalid ha scelto la sua brandina, e ha dichiarato che non si sarebbe mosso da lì fino a quando il Governo non avesse risolto quello scandalo.
Detto, fatto: questa mattina, dopo soli due giorni di permanenza, il Centro di Lampedusa è stato completamente sgombrato. É bastata questa forma di protesta elementare per ottenere un risultato non raggiunto da rivolte, denunce, editoriali. Il corpo di Khalid – gracile eppure irremovibile – è stato la testimonianza più tenace e irresistibile. E rimane solo il rammarico che altri corpi, quelli dei migranti detenuti nei CIE, persino le loro salme recuperate dal mare, non siano serviti allo scopo. Corpi di serie A e corpi di serie B, come si vede, perché non dotati di tesserino parlamentare. E certamente non è un caso che questa idea sia venuta proprio a Khalid, che molti anni fa venne in Italia da immigrato e conosce bene gli ostacoli sulla strada della cosiddetta G2.
Che cosa impariamo da questa vicenda? Per prima cosa che i CIE vanno ripensati, chiusi e contestualizzati in una nuova, decente legge sull’immigrazione. Senza reato di clandestinità, con un accesso alla cittadinanza più moderno, con norme di buon senso e di civiltà. Secondo, che la politica serve, eccome se serve. In terzo luogo sottolineerei un fatto apparentemente scontato: il gesto di Khalid è figlio di un rinnovamento in atto nella classe politica, un ricambio che fa di questo parlamento un inedito assoluto per l’altissimo numero di donne, giovani e (in misura assai minore) italiani di origine straniera. Infine, correlato a quest’ultimo aspetto, un dato banale. A Khalid è bastato avere con sé il proprio cellulare perché tutti i media, nuovi e vecchi, parlassero di lui e della sua azione. Se li si sa usare, i new media sono strumenti assolutamente straordinari. Grazie, Khalid.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi

(24 dicembre 2013)