Lampedusa
Semplicemente, un esempio di buona politica. Ce lo ha fornito il mio amico Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico da sempre attivo sul fronte dell’immigrazione. Dopo tante chiacchiere si è stufato, e sabato sera ha preso un volo da Roma a Lampedusa, entrando, non appena atterrato, nel Centro di identificazione ed espulsione (CIE). Com’è noto, non sono molti a essere ammessi in questi non-luoghi, e i parlamentari sono tra le poche categorie “privilegiate”. Dunque Khalid ha scelto la sua brandina, e ha dichiarato che non si sarebbe mosso da lì fino a quando il Governo non avesse risolto quello scandalo.
Detto, fatto: questa mattina, dopo soli due giorni di permanenza, il Centro di Lampedusa è stato completamente sgombrato. É bastata questa forma di protesta elementare per ottenere un risultato non raggiunto da rivolte, denunce, editoriali. Il corpo di Khalid – gracile eppure irremovibile – è stato la testimonianza più tenace e irresistibile. E rimane solo il rammarico che altri corpi, quelli dei migranti detenuti nei CIE, persino le loro salme recuperate dal mare, non siano serviti allo scopo. Corpi di serie A e corpi di serie B, come si vede, perché non dotati di tesserino parlamentare. E certamente non è un caso che questa idea sia venuta proprio a Khalid, che molti anni fa venne in Italia da immigrato e conosce bene gli ostacoli sulla strada della cosiddetta G2.
Che cosa impariamo da questa vicenda? Per prima cosa che i CIE vanno ripensati, chiusi e contestualizzati in una nuova, decente legge sull’immigrazione. Senza reato di clandestinità, con un accesso alla cittadinanza più moderno, con norme di buon senso e di civiltà. Secondo, che la politica serve, eccome se serve. In terzo luogo sottolineerei un fatto apparentemente scontato: il gesto di Khalid è figlio di un rinnovamento in atto nella classe politica, un ricambio che fa di questo parlamento un inedito assoluto per l’altissimo numero di donne, giovani e (in misura assai minore) italiani di origine straniera. Infine, correlato a quest’ultimo aspetto, un dato banale. A Khalid è bastato avere con sé il proprio cellulare perché tutti i media, nuovi e vecchi, parlassero di lui e della sua azione. Se li si sa usare, i new media sono strumenti assolutamente straordinari. Grazie, Khalid.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi
(24 dicembre 2013)