Israele – Le parole di Shimon Peres
È un messaggio di condivisione e di pace quello che il presidente israeliano Shimon Peres ha rivolto ai cristiani che celebrano la festività del Natale. “È un piacere portarvi gli auguri dell’intero popolo di Israele, la festa di una religione è festa per l’intero paese” ha ricordato visitando la Chiesa di Ramla.
“Come Stato, siamo responsabili per la vostra sicurezza, la vostra libertà, i vostri luoghi sacri e sentimenti come cittadini liberi ed eguali, che portano con sé la speranza che ci unisce per la pace e per un mondo migliore. Il Signore sta facendo ciò che può, ma noi dobbiamo fare ciò che abbiamo bisogno di fare, seguire il suo desiderio e il nostro destino, di vivere in pace”.
Proprio l’impegno per arrivare la pace viene messo in queste ore a dura prova: il pacco bomba trovato su un autobus a Bat Yam (esploso dopo che il mezzo era già stato evacuato solo grazie alla prontezza dei passeggeri e dell’autista), l’uccisione di un lavoratore israeliano Saleh Abu Latif impegnato in lavori di manutenzione sulla barriera al confine con Gaza, da parte di un cecchino proveniente dalla Striscia, a pochi giorni dell’assassinio di un altro soldato al confine con il Libano, l’accoltellamento di un poliziotto a Gerusalemme, episodi di violenza contro civili e soldati e ancora un razzo sparato da Gaza atterrato vicino alla fermata di uno scuolabus nell’area di Ashkelon.
L’aviazione israeliana ha colpito nella notte obiettivi nella Striscia: due le vittime, tra cui una bambina, secondo quanto riportato da fonti palestinesi.
Ed è stato proprio lo stesso presidente Peres a lanciare un duro monito contro l’escalation di violenza. “Se Gaza continua a mettere a repentaglio la pace ne sopporterà le conseguenze – ha dichiarato – Gaza non è sotto occupazione e se pensa che il mondo darà supporto ai suoi sforzi di colpire i popoli di entrambe le parti, si sbaglia”.
(25 dicembre 2013)