Il saluto nazista di Anelka
“Nient’altro che un saluto nazista, soltanto meno noto al grande pubblico. Per questo ci auguriamo che vengano presi provvedimenti della stessa durezza”. Così il presidente del Congresso Ebraico Europeo Moshe Kantor nel commentare l’esultanza dell’attaccante francese Nicolas Anelka, ieri a segno in Premier League con la maglia del West Bromwich Albion. Dopo la marcatura braccio teso verso il braccio a ricalcare una ‘moda’ lanciata dal suo connazionale Dieudonnè, comico più volte assurto ai disonori della cronaca per episodi di antisemitismo.
Numerose le reazioni di sdegno (in campo ebraico e non) per l’esultanza dell’ex centravanti di Real Madrid, Chelsea e Juventus. Per il rappresentante inglese all’Europarlamento ebraico Tal Ofer, intervistato dal Sun, non può esserci altra strada che la radiazione del calciatore e la risoluzione del contratto da parte del West Bromwich Albion. Sulla stessa lunghezza d’onda Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia e consigliere UCEI. “La risoluzione sarebbe una strada auspicabile – commenta – ma temo si tratti di pura fantascienza. Ne è una prova il comportamento del direttore generale del club, che ha stigmatizzato l’episodio definendolo semplicemente un gesto di solidarietà”.
Tra le altre, da segnalare la posizione espressa dal ministro dell’Interno francese Manuel Valls. “Su chi sia Dieudonnè non possono esserci dubbi. Non è infatti un comico – ha affermato – ma un razzista e un antisemita”.
(29 dicembre 2013)