Nugae – Something old
Se a ventidue anni gli amici suggeriscono di indossare jeans per sembrare più giovanile e l’evento più atteso da mesi a questa parte è il concerto di Michael Bublé con la sicurezza di essere l’unica spettatrice under 40, fa discretamente piacere scoprire dell’esistenza di Nikki Yanofsky. Niente di troppo di nicchia, anzi a giudicare dai titoli strillanti dei giornali presto la scopriranno tutti. Pare che sia la nuova promessa della musica, e che musica: è etichettata dagli altri ma anche da se stessa come cantante jazz/pop, con quella barretta che sta a significare “canto roba seriosa da accompagnamento con pianoforte e voce suadente, ma tranquilli che non sono noiosa”. Ma ciò di cui c’è davvero da compiacersi è che Nikki ha diciannove anni, tanto intensi da rendere la pagina di wikipedia lunghissima, ma comunque pochi davvero per esaltarsi per la musica anni trenta. E anche per essere esageratamente famosa in teoria, ma quello ormai è sdoganato. È nata e vissuta a Montreal, nella culla nevosa della sua comunità ebraica, dove ha anche iniziato la sua carriera canora, esibendosi con la band amatoriale del padre alla casa di riposo per un evento benefico, all’età di 12 anni. Lì è stata notata e spedita seduta stante sul palco del Montreal International Jazz Festival. Fra l’altro sapendo a malapena cosa fosse il jazz, racconta di averlo imparato da iTunes: “mi è venuto fuori come primo risultato Ella Fitzgerald, e da quel momento me ne sono innamorata”. E infatti poi le ha anche dedicato un album, che furba. Ma in realtà per quanto riguarda la sua formazione musicale, ricorda con spirito nostalgico come se si trattasse di quarant’anni fa: “come ebrei diamo molta enfasi alla famiglia, e in famiglia la musica era sempre presente”. Nel frattempo poi si è esibita un po’ ovunque e un po’ con chiunque nel mondo, è diventata la pupilla numero uno di Quincy Jones che le fa regali teneri di copie di cd autografate, ha lavorato per la Disney che non fa mai male e ha cantato una canzone strappalacrime come inno delle Olimpiadi di Vancouver. Adesso ha appena registrato un nuovo album che uscirà ad aprile, nel video del cui singolo Something New ancheggia mentre sistema giradischi e guarda la tv in bianco e nero, con un ritmo che di new non ha granché ma è simpatico proprio per quello. Probabilmente non sarà la scoperta del secolo, comunque Nikki ha le idee chiare: “Il mio più grande obiettivo è di recuperare il jazz. Non che sia mai scomparso, intendo solo per la mia generazione”. Fantastico, sarà contento anche Michael. In ogni caso al concerto mi metto i jeans.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF
(5 gennaio 2014)