Voci a confronto

“Sono una donna nera, che ha studiato e fa il ministro. Purtroppo la mia stessa esistenza pare oggi una sfida ai peggiori stereotipi e a tutti gli intolleranti di casa nostra”. È lo sfogo del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, vittima di una nuova campagna denigratoria della Lega Nord e della testata La Padania, che ha inaugurato una rubrica in cui si dà notizia di tutti i suoi appuntamenti pubblici. La delirante accusa della base leghista è quella di “promuovere la negritudine”.
“Ci sono momenti – spiega il ministro a Repubblica – in cui diventa urgente recuperare l’orgoglio e la dignità delle istituzioni. Tutti i partiti devono fare di più. La politica si deve alzare tutta per condannare questi attacchi, altrimenti il razzismo può diventare un’arma pericolosa. Perché la democrazia può essere uccisa anche da continui atti striscianti. Per questo il mio appello è ancora più ampio”.

“Kerry è ossessionato, ha un approccio quasi messianico a questo negoziato”. È quanto affermato dal ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon nel raccontare, a una platea di studenti, le frequenti missioni in Medio Oriente del segretario di Stato statunitense John Kerry il cui obiettivo, ha rincarato la dose il ministro, sarebbe quello di vincere il Nobel per la pace (tra gli altri ne scrive Maurizio Molinari sulla Stampa).

Egitto al voto per la riforma della Costituzione. Un appuntamento segnato, ancora una volta, da violenti scontri di piazza e dalla consueta terribile contabilità di morti e arresti. “La Fratellanza, annientata politicamente, con centinaia di morti e migliaia agli arresti compresa l’intera leadership – scrive Cecilia Zecchinelli sul Corriere della sera – ha chiamato al boicottaggio del referendum e ordinato ai suoi di tenersi lontano dai seggi. Incidenti ci sono stati comunque: una bomba in un tribunale del Cairo, un attacco a una chiesa a Fayyum, scontri nella capitale e a Sohag, con almeno 11 morti, qualche decina di feriti e molti arresti”. Sul fronte politico si profila intanto un successo per Al Sisi e il fronte alleato.

Avvenire intervista Roberto Faenza, regista del film Anita B. presentato ieri in anteprima nazionale al cinema Barberini di Roma in vista del prossimo Giorno della Memoria. “Facciamo poco i conti con il nostro passato – spiega Faenza – come se non ci appartenesse. Mi ha colpito un’idea suggestiva, colta in un libro letto di recente: il contrario del termine oblio è giustizia. È proprio così: ricordando, si rende giustizia alle persone che sono vissute, ai dimenticati, agli eventi”.

Con la prossima missione in Medio Oriente, che toccherà anche Gerusalemme, papa Bergoglio contribuirà alla pace “con un tocco spirituale ai cuori della gente, un gesto di amore, un messaggio attraverso cui muovere i sentimenti e i pensieri della persone”. Lo ha affermato il rabbino conservative Abraham Skorka, amico di lunga data di Bergoglio, nel corso della presentazione romana del libro ‘Francesco. Vita e rivoluzione’ di Elisabetta Piqué (Avvenire).

Incalzato da un lettore Sergio Romano rivede i numeri di una sua precedente risposta relativa al numero di ebrei salvati dalla morte da Felix Kersten, medico personale di Himmler.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(15 gennaio 2014)