Israele – Giorni di tensione
Giorni di tensione in Israele. Oggi la città di Ashdod ha tenuto chiuse le scuole non fornite di protezione, dopo il ripetuto lancio di missili dalla vicina Striscia di Gaza verso il sud del paese. Diversi razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome (nell’immagine), altri sono caduti in aree aperte. Dopo i missili, l’aviazione israeliana ha colpito obiettivi militari nella Striscia, inclusi una piattaforma di lancio dei razzi e una fabbrica di armi. Secondo fonti palestinesi cinque persone sarebbero rimaste ferite.
Nel frattempo, momenti non facili per lo Stato ebraico anche dal punto di vista diplomatico. Prima l’incidente causato dalle parole del ministro della Difesa Moshe Ya’alon che aveva criticato con parole beffarde l’impegno del segretario di Stato americano John Kerry per i negoziati tra israeliani e palestinesi (definito “ossessivo” e “messianico”: “l’unica cosa che ci può salvare è che Kerry vinca il Premio Nobel per la Pace e ci lasci in pace”), chiuso con il passo indietro e le scuse di Ya’alon. Ieri una nuova brutta notizia: la convocazione degli ambasciatori israeliani in Gran Bretagna, Francia, Spagna e Italia (concorde anche la Germania, il cui ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, in viaggio in Israele, ha però parlato direttamente con il collega Avigdor Lieberman). A spingere le diplomazie europee a questa mossa la volontà di esprimere la propria disapprovazione riguardo ai permessi concessi per la costruzione di 600 nuovi alloggi nella zona di Ramat Shlomo a Gerusalemme (considerato un insediamento illegale dalla comunità internazionale, ma un quartiere parte della municipalità della Capitale dalla legge israeliana) e di altre 800 unità abitative in vari centri in Cisgiordania. Dura la reazione del primo ministro Benjamin Netanyahu: “l’Unione Europea dovrebbe mettere fine all’ipocrisia di condannare gli insediamenti israeliani. Quando mai ha chiamato gli ambasciatori palestinesi per lamentarsi della campagna d’odio che invoca la distruzione di Israele?”. Lieberman ha invece convocato gli inviati di Roma, Parigi, Londra e Madrid al Ministero degli Affari esteri di Gerusalemme. Oggetto dell’incontro l’attitudine che il titolare del Dicastero ha descritto come “di parte e suscettibili di trasmettere l’idea che si sia sempre alla ricerca di un modo per incolpare Israele”.
Nel frattempo si conclude oggi il viaggio nella regione del presidente della Camera Laura Boldrini. Boldrini che ha visitato tra le altre cose lo Yad Vashem, gli incubatori di start-up e l’Università di Tel Aviv, la Knesset, il Peres Center for Peace, incontrando inoltre la comunità degli italkim al Tempio italiano di Gerusalemme: a fare gli onori di casa l’architetto David Cassuto, il vicepresidente e responsabile Cultura dell’associazione Hevrat Yehudè Italia Cecilia Nizza, il rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello, e il presidente del Co.mi.tes Beniamino Lazar (nell’immagine un momento dell’incontro).
Il presidente della Camera si è recato anche nella Striscia di Gaza sotto il regime di Hamas, dove ha visitato alcune strutture della cooperazione internazionale e poi a Ramallah dove ha incontrato rappresentanti dell’Autorità nazionale palestinese.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(17 gennaio 2014)