“Bergoglio vuole aprire gli Archivi su Pio XII”

rassegnaPiù vicina l’apertura degli Archivi vaticani su Pio XII e il periodo della Shoah. È quanto afferma in un’intervista al Sunday Times il rabbino conservative molto vicino a Bergoglio Abraham Skorka dopo il suo ultimo incontro con il pontefice, spiegando come quest’ultimo voglia arrivare alla verità prima della canonizzazione. “La volontà di aprire gli archivi è sempre esistita” ha ribadito il portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi (la Stampa). Il Corriere della Sera) interpella monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto vaticano: “È un’operazione complessa, ci lavoriamo da sei anni. Anche se, considerate le forze a disposizione, non potrei fare ora una stima, dire se ci vorrà ancora un anno, un anno e mezzo… Dopodiché deciderà il Papa”.

“Un’analisi impietosa dell’assunto che sta a base di una iniziativa lodevole e nata con le migliori intenzioni: l’assunto secondo il quale il ricordo pubblico, mentre i sopravvissuti se ne vanno e svanisce fatalmente l’esperienza di una memoria diretta dello sterminio, possa fare da antidoto alla ricaduta nella barbarie”. Così sulla sua rubrica Particelle elementari del Corriere della Sera Pierluigi Battista definisce “Contro il Giorno della Memoria”, l’opera di Elena Loewenthal (Add editore) in questi giorni in libreria. Sul Fatto quotidiano intanto Furio Colombo ricorda “Quando, proponendo alla Camera la legge che istituisce il Giorno della Memoria, ho dovuto affrontare la forte spinta di varie parti politiche, ovvero ricordare insieme gli orrori della Storia (Shoah ma anche gulag ma anche foibe) non mi sono illuso di fare accettare l’immensa e tragica unicità dell’evento ma ho proposto un dato di esperienza e di realtà. In quell’aula e in ciascuno dei posti in cui noi deputati sedevamo, le leggi “per la difesa della razza italiana” erano state votate all’unanimità. Ho chiesto ai miei colleghi di riconoscere che la Shoah è un delitto italiano. È solo un simbolo, il Giorno della Memoria. Ma è il voto è stato unanime”.
Sul Giorno-Carlino-Nazione si ricorda il grande concerto “I violini della speranza” organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme all’Università Ebraica di Gerusalemme e l’Associazione BrainCircleltalia all’Auditorium Parco della Musica di Roma per il 27 gennaio, e la storia del liutaio che ha salvato gli strumenti.
Il Corriere presenta il documentario, che andrà in onda a puntate su Corriere.it, dedicato alla storia di Vera Vigevani Jarach, che trovò rifugio in Argentina con la famiglia dopo le leggi razziste ma perse il nonno Ettore Camerino, che morì ad Auschwitz, e poi fu trascinata di nuovo nella tragedia della dittatura di Videla che le portò via la figlia Franca, appena diciottenne.

Nel frattempo dagli ultimi dati pubblicati dal Censis nel “Rapporto sulla situazione sociale del paese” raccontano di un’Italia in cui emergono segnali inquietanti di razzismo, con un’alta percentuale degli interpellati che dimostra sentimenti negativi nei confronti degli “immigrati” (Repubblica Affari & Finanza).

A Roma incontro in ricordo dell’ex primo ministro e generale israeliano Ariel Sharon nei locali del centro comunitario di via Balbo. Il Corriere Roma ritiene necessario segnalare che “la serata si è svolta senza incidenti”.

Sulla Stampa Maurizio Molinari racconta “la partita a scacchi sulla Siria” a due giorni dall’inizio della conferenza di pace.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(20 gennaio 2014)