Qui Ancona – Ricordare attraverso Appelfeld
Fra le varie attività che i comuni marchigiani (Macerata, Pesaro, Senigallia, Ancona, Ascoli Piceno e Fermo) hanno organizzato in occasione della Giornata della Memoria, ne spicca una particolarmente toccante e partecipata tenutasi ad Ancona nel pomeriggio di domenica 26 Gennaio al teatro Sperimentale.
Già nella mattinata, una Loggia dei Mercanti gremitissima aveva ascoltato le parole del professor Guido Barbieri e di rav Giuseppe Laras, rabbino capo della comunità ebraica di Ancona, sulle “banalità del male” descritte in vari testi commentati dai due ortatori, con speciale riguardo a quello di Aaron Appelfeld, che sarebbe poi stato ripreso nell’evento pomeridiano, nonché su minimizzazione e negazionismo che spesso occupano le cronache attuali. Nelle sale della Comunità poi, il presidente Bruno Coen e il consiglio, assieme a rav Laras, hanno incontrato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli.
Nel pomeriggio un alttettanto gremito Teatro Sperimentale ha visto la performance in prima esecuzione assoluta del Concerto per la Memoria “Il Vento dopo l’Ultimo Treno”, che comprendeva la lettura di alcuni brani del libro “Badenheim 1939” di Aaron Appelfeld a cura dell’attore Carlo Cecchi, su sfondo musicale di Mauro Cardi eseguito dal quintetto Freon Ensamble; tale esecuzione sarà ripetuta oggi 27 Gennaio a Firenze e mandata in onda da Rai Radio 3 in diretta.
“Badenheim 1939” narra l’evolversi surreale di una vacanza di un gruppo di ebrei nella cittadina austriaca, che da villeggiatura si trasforma pian piano in una gabbia sempre più stretta e squallida ma che crea l’illusione fra i presenti, tutti ebrei polacchi, di poter tornare in Polonia da dove erano stati allontanati. Lentamente quella vacanza diventa invece la preparazione del loro ultimo viaggio verso i campi di sterminio.
La lettura e le note toccanti della musica, inframmezzate da canzoni yiddisch, hanno tenuto per più di un’ora tutto il pubblico in un silenzio irreale, concluso da applausi convinti, ma anche da visi smarriti e ancora increduli, anche durante la silenziosa uscita dal teatro.
Marco Ascoli Marchetti, consigliere UCEI
(28 gennaio 2014)