Storie – Lo sguardo furtivo

avaglianoAll’archivio dei diari di Pieve Santo Stefano è custodito dal 2007 il dattiloscritto di Shlomo Venezia, che racconta come dalla Grecia, a Salonicco – dove viveva con la famiglia – approdò nell’inferno ad Auschwitz. Le sue memorie sono poi diventate un libro, intitolato Sonderkommando Auschwitz (Rizzoli).
Nel lager, Shlomo fu costretto a far parte di un Sonderkommando, cioè la squadra addetta al tristissimo compito dello “smaltimento” dei corpi dei deportati uccisi dai nazisti. Nelle pagine del diario è raccontata la sua lotta fisica e psicologica per la sopravvivenza.
In questi giorni di Memoria, mi sembra utile ricordare il brano che racconta l’ultimo incontro con la madre ad Auschwitz: “Vidi la mamma solo per un momento, lei era sembrata troppo vecchia; le mie sorelle, Marika e Marta, invece erano state considerate troppo giovani. Non potevano lavorare e pertanto furono caricate dentro un camion che le portò alla morte. Erano tutte donne e bambini ‘inabili’ da gasare, da bruciare. Quello fu il nostro addio; né un abbraccio, né un saluto, solo uno sguardo furtivo. Solo questo oggi mi rimane”.

Mario Avagliano twitter @MarioAvagliano

(28 gennaio 2014)