…differenze

Mi è capitato a volte di condurre scambi epistolari polemici con interlocutori con i quali vi erano profonde divergenze di vedute. I temi per lo più riguardavano gli aspetti politici della società israeliana. Dopo aver letto o ascoltato espressioni che ritenevo gravemente inaccettabili e nocive, non mi sono trattenuto dal sollevare controargomenti anche aspri con le persone in questione, e queste mi hanno risposto con altrettanta asprezza. Fino a che lo scambio è giunto al termine, sempre per iniziativa dell’altra persona. Riporto qui due esempi di questa fase terminale. Il primo: “Finora l’avevo considerata una persona seria, rispettavo le sue opinioni, la pregherei di non scrivermi più” (Luisa Morgantini, 4 aprile 2002). E il secondo: “Mi dispiace, la facevo più scaltro e generoso … Non mi scriva più… Mi ha scritto lei per primo, non lo faccia più per favore” (Giulio Meotti, 24 novembre 2011). Ora ci vorrebbe un bravo semiologo che spieghi la differenza fra questi due testi.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(30 gennaio 2014)