Qui Livorno – Memoria nel nome di Primo
Sono le parole di Primo Levi, tratte dalla celeberrima poesia “Shemà” con cui si apre Se questo è un uomo, a ricordare alla città di Livorno il dramma delle deportazioni verso i campi di sterminio. I versi dell’intellettuale torinese sono infatti scolpiti nella lapide affissa nelle scorse ore nella parete esterna del Palazzo Municipale della città labronica. Donata al Comune dal Lions Club Livorno Porto Mediceo, la targa è stata svelata al termine di un incontro tenutosi nella sala consiliare con interventi del sindaco Alessandro Cosimi, del presidente del Consiglio comunale Enrico Bianchi, del presidente del Lions Club Roberto Diddi e del consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Daniele Bedarida, che ha dato lettura di un messaggio inviato dal presidente Gattegna. Ha introdotto l’assessore comunale Mario Tredici. “Questa lapide – ha affermato Cosimi – è un monito a scolpire nei nostri cuori la coscienza dei crimini commessi, condannando il negazionismo, e a costruire una città di pace partendo dalla sofferenza di chi ha vissuto la tragedia della Shoah”.
(30 gennaio 2014)