Qui Roma – Identità e informazione

Associazione Romana Stampa - Vian - ButturiniUn momento di confronto sul complesso intreccio tra il mondo del giornalismo e i temi legati al dialogo interreligioso, alla Memoria, al pluralismo. Diverse le voci intervenute nell’arco della tavola rotonda tenutasi oggi nelle sale dell’Associazione Stampa Romana. Un’occasione di riflessione per raccontare da diverse prospettive l’approccio che l’informazione ha sia come strumento per realtà, come quella ebraica, per raccontarsi sia per aprire fronti di dialogo tra culture e religioni differenti. L’idea, spunto di questa iniziativa, è la creazione di un’osservatorio dedicato al giornalismo e alle modalità per raccontare i temi legati al dialogo religioso. Tra gli argomenti a cui prestare particolare attenzione il web, in particolare alle problematiche emerse dai social network, sempre più veicolo di prese di posizioni radicali, in cui si avverte un decadimento del dibattito generale quando non di vere aggressioni nei confronti delle minoranze e dell’altro.
A intervenire all’incontro, organizzato dall’associazione sindacale dei giornalisti del Lazio e moderato dal segretario del Asr Paolo Butturini, diverse voci del mondo dell’informazione professionale in Italia: Valentina Alazraki, corrispondente in Italia e Vaticano per Televisa Messico, Luca Baratto, curatore della rubrica Culto evangelico (Radio Rai 1), Luigi Bizzarri, capostruttura Cultura e Storia di RAI 3, il giornalista Mostafa El Ayoubi, il direttore della rivista Confronti Gian Mario Gillio, Pierluigi Lupi dell’Agenzia di stampa MISNA, il presidente dell’Unione cattolica stampa italiana Andrea Melodia, il direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian e il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale.
Voci che hanno dato spazio ad argomenti che toccano diversi aspetti sensibili della società italiana e della storia di questo paese. In tema di Memoria, si è svolta una riflessione sulla figura storica di Pio XII per poi entrare nel merito degli attuali rapporti tra le tradizioni religiose, il confronto a livello giornalistico tra le testate, espressioni di queste tradizioni, dal mondo cattolico a quello ebraico, da quello protestante a quello islamico. Un esempio del consolidamento di questo scambio e dialogo tra realtà è stato portato dal direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, che ha sottolineato come, nello specifico in riferimento ai rapporti con l’ebraismo, sia necessario “rafforzare la conoscenza e l’amicizia reciproca” e come mai come oggi siano presenti sull’Osservatore Romano tante firme ebraiche. Segnale di un’evoluzione nelle relazioni tra due mondi a lungo distanti, protagonisti di un complesso percorso di dialogo. Dialogo, peraltro, che per l’ebraismo è importante che avvenga anche con la società esterna: per questo l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, come ha spiegato il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti informazione e cultura UCEI, ha deciso di portare avanti un investimento nel settore informativo, considerato strategico per le prospettive future dell’ebraismo italiano stesso. Tra gli obiettivi, dare spazio ai valori ebraici, al loro significato, al pluralismo interno a questa realtà per raccontare l’importanza di una minoranza che rappresenta parte integrante del patrimonio storico e culturale di questo paese.
Uno dei problemi sollevati, in particolare dal direttore di Confronti Gian Mario Gillio, è la necessità di una maggiore preparazione da parte dei giornalisti quando trattano tematiche legate alle minoranze religiose e culturali. “Chi fa informazione ha il dovere di informarsi”, ha affermato Gillio. E un quadro delle distorsioni o semplificazioni in cui cadono spesso i media italiani è stato fatto dal giornalista Mostafa El Ayoubi.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(3 febbraio 2014)