Qui Padova – Un giardino contro l’oblio
Un giardino per riappropriarsi di un capitolo della storia cittadina. Alberi, prati e altalene in memoria e in onore di Alberto Goldbacher nel piccolo centro di Salboro alle porte di Padova. Goldabacher era nato a Verona nel 1883, ma visse a Padova da quando aveva 19 anni, dove ingegnere elettrotecnico, fu una figura fondamentale nella società elettrica della città che si occupava in quegli anni di portare la corrente nelle case. Per il contributo che diede nel rendere possibile la fornitura di energia elettrica al fronte, al termine della prima guerra mondiale fu insignito di una medaglia. Fino al 1938, insegnò all’Università di Padova, dove tra l’altro laureò colui che sarebbe diventato il suo assistente, Giovanni Someda, che ne prese il posto quando fu espulso per la promulgazione delle leggi razziste, non accettò di aiutare la famiglia in fuga dalla deportazione, e oggi è ricordato con una strada a lui intitolata.
Come vicepresidente della Comunità ebraica di Padova, Goldabacher rimase al suo posto fino al 1943, contribuendo a fondare la scuola che accolse gli studenti ebrei cacciati dagli istituti pubblici. Arrestato, fu deportato a Bolzano e poi ad Auschwitz, dove morì il 28 ottobre 1944.
Oggi Padova ne onora la Memoria, grazie all’impegno del nipote Franco Sacerdoti, e del sindaco Ivo Rossi. “Oggi non c’è più la generazione di mio nonno e dei miei genitori che potevano portare la loro testimonianza. Oggi il loro compito è stato ereditato da tutti noi”, le parole di Sacerdoti. Alla cerimonia è intervenuto tra gli altri anche il presidente della Comunità ebraica di Padova e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Davide Romanin Jacur.
(6 febbraio 2014)