…disinformazione
La polemica mediatica si articola a volte attorno ai più raffinati livelli di analisi politologica, di sottigliezza filologica, o di introspezione psicologica. A volte invece disturba semplicemente la malafede. L’ultimo Venerdì della Repubblica pubblica un servizio da Gaza di Chiara Cruciati: Dentro i tunnel segreti fra Gaza e l’Egitto. Si tratta di un eccitato esercizio di complicità con le sue guide del popolo gazawi (fin qui peraltro noti come palestinesi) nella semioscurità dei labirinti sotterranei fra Gaza e l’Egitto e, diciamo pure, fra Gaza e Israele. Da quei tunnel passa cemento (usato fra l’altro per costruire altri tunnel da cui passa altro cemento usato per costruire altri tunnel), carburante, cibo, armi, missili e munizioni (ma di questo si preferisce non parlare, dice la buona Cruciati). In pochi mesi l’esercito del Cairo ha distrutto 1.100 tunnel, anche inondandoli, più di quanti ne abbia danneggiati Israele in molti anni. Poi, dice sempre la Cruciati, c’è il valico di Kerem Shalom, unico passaggio al confine con Israele, piccolo e gestito completamente da Tel Aviv. Tel Aviv? C’è ancora, come la Cruciati, chi parla del governo di Tel Aviv. Chi dice governo di Tel Aviv non vuole sapere che il governo sta a Gerusalemme. Sì, ma non è riconosciuto internazionalmente, spiega sempre il dotto analista, e allora anche di questo si preferisce non parlare. Con reportage di questa fatta, la Repubblica non è quotidiano, ma solo un manifesto.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(13 febbraio 2014)