Iginio Rogger (1919-2014)
Una lunga battaglia per la giustizia, la verità storica, la reciproca comprensione. Un risultato arrivato a compimento nel 1965, in concomitanza con l’emanazione della dichiarazione Nostra Aetate che nuovo e decisivo impulso avrebbe dato all’avvicinamento tra ebrei e cristiani. Il plurisecolare culto di San Simonino, basato sulla falsa accusa di omicidio rituale foriera in passato di molte persecuzioni, ebbe infatti termine in quel periodo grazie a Iginio Rogger, sacerdote trentino che fu il principatore ispiratore della rimozione. In occasione della sua scomparsa, avvenuta ieri all’età di 94 anni, numerosi i messaggi di vicinanza che sono pervenuti alla Curia di Trento e ai familiari e che ne hanno inquadrato il fondamentale slancio offerto per il diradamento di antichi e radicati pregiudizi.
“Figura centrale della Chiesa e della cultura trentina – ha commentato Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – monsignor Rogger si prodigò in prima persona affinché, dopo cinque secoli, fosse abolito l’ignominioso culto di San Simonino e il suo richiamo a un’epoca di persecuzione basata sull’infamante ‘accusa del sangue’ che tanti lutti ha portato alle comunità ebraiche d’Europa attraverso i secoli. Il suo coraggioso impegno, concretizzatosi negli stessi anni del Concilio Vaticano II, ha contribuito in modo decisivo all’avvicinamento tra ebrei e cristiani e alla nuova stagione di dialogo e reciproca comprensione apertosi con l’emanazione della dichiarazione Nostra Aetate. Che il suo ricordo sia di benedizione”. Vicinanza della Comunità ebraica di Merano e della sua presidente Elisabetta Innerhofer (“Con monsignor Rogger – afferma – scompare un personaggio che ha fortemente segnato la storia del dialogo interreligioso in Italia”). Parole di cordoglio sono state inoltre espresse, tra gli altri, dal presidente della locale associazione Italia-Israele Marcello Malfer.
“La verità portata alla luce da Iginio Rogger sulla triste vicenda del Simonino sta a dimostrare come la sua fede per Dio e la verità dovessero camminare insieme. Ammettere che la Chiesa aveva commesso un errore segnò un momento davvero importante per il dopo Concilio Vaticano II”, scrive la stampa locale nel raccontare l’opera meritoria di Rogger.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(13 febbraio 2014)