Oltremare – Sheinkin

fubiniRehov Sheinkin è stata una tremenda delusione. Uno arriva a Tel Aviv, e, soprattutto se come me con un ingombrante passaggio newyorchese alle spalle, gli dicono subito “vai su Shenkin, ti sentirai come nel Village”. Nel senso della zona di Greenwich Village a Manhattan. No, davvero, da dove escono e dove vanno quei gggiovani vestiti orrendamente e in modo inutilmente scoodrinato? Shenkin non ha granchè del sonnambulo diurno, del post-intellettuale snob simpatico ed artistico del Village.

A guardar bene però, anche il buon Menachem Sheinkin non sarebbe stato un grande bohemien. Nel 1910, ancora in mezzo a dune di sabbia chiamate temporaneamente Achuzat Bayit: “Propongo il nome Tel Aviv, versione in ebraico del titolo “Alteneue Land” di Theodor Herzl”, perchè il suono della parola è vicino all’arabo (?) e quindi i “locali” si sarebbero abituati subito al nome. Bontà sua. Sheinkin era anche quello che predicava l’arrivo di artigiani nel non-ancora-stato, per evitare che la parola ebreo finisse per indicare proprio in Erez Israel straccione e contadino. E tante grazie al movimento kibbutzista, all’ebreo che riprende a lavorare la terra, e via dicendo. Sheinkin cittadino per eccellenza, e così è la sua strada.

Su Rehov Sheinkin fra l’altro, al mio arrivo anni fa mancava anche la vegetazione: adesso hanno finito di rifare tutto il manto stradale, hanno ricavato una sottiletta di pista ciclabile e degli alberelli in fasce che avranno senso forse fra tre o quattro anni. Perciò all’epoca ho lasciato i negozietti e le boutique e sono passata oltre, arrivando fino a Sderot Rothschild, dove ho ritrovato il verde.

Su Rothschild, come su ogni Boulevard o Sderà, mi son sentita subito a casa. E’ emersa la torinese che è in me, che ama il viale largo e alberato con il corso centrale (qui nell’interpretazione pro-pedoni, è la zona pedonale e ciclabile), ai lati i controviali, e due belle file di alberi alti e rigogliosi. Si aggiunga un concertino jazz improvvisato su di un angolo di marciapiede all’ombra. E chi ci ritorna, alla stretta Sheinkin?

Daniela Fubini, Tel Aviv – Twitter @d_fubini

(17 febbraio 2014)