Ticketless – Il brigante Musolino

cavaglionLa storia degli ebrei d’Italia è insaporita dalle omonimie. Gli omonimi, non i nomi, sono consequentia rerum. Uno dice Musolino e pensa subito al Brigante, il Re dell’Aspromonte, Giuseppe Musolino. Il brigante di cui invece vorrei parlare non è Giuseppe, ma Benedetto (Baruch?) Musolino (1809-1885). E’ da salutare con gioia la recente riedizione del suo libro “Gerusalemme ed il popolo ebreo” (a c. di David Meghnagi, Libriliberi, 2014) presentata nei giorni scorsi a Roma. Un’opera che Dante Lattes ospitò sulla “Rassegna Mensile di Israel”, da anni introvabile.
Gerusalemme ed il popolo ebreo - MusolinoPrima che dell’Aspromonte Benedetto Musolino è stato il Re dei Treni. In una rubrica come questa, dove appena si può si parla di coincidenze, di libri letti e ticketless cucinati in carrozza, non si può evitare l’omaggio a questo Brigante la cui silhouette Trenitalia dovrebbe scegliersi come logo. Nella magnifica prefazione alla prima edizione, uno storico attento alle cose ebraiche che però non peccava di esclusivismo, Gino Luzzatto ci aveva messo in guardia: con sapienza aveva raffreddato gli ardori dei lettori ebrei che subito avevano visto in Musolino un precursore di Herzl. La cosa ha un suo fondamento, beninteso, ma non è il proto-sionismo l’obiettivo primario del “nostro” brigante. Nella sua visione dei rapporti internazionali la sua preoccupazione più grande consisteva nel difendere l’Inghilterra, minacciata dall’espansione americana. Per difendere gli inglesi il re dell’Aspromonte riteneva importante la creazione di uno stato ebraico alleato degli inglesi, ma ancora di più riteneva essenziale dotare l’Europa di una moderna rete ferroviaria capace di favorire i rapporti commerciali con l’impero turco e soprattutto con l’Estremo Oriente. Sion era visto come patria per gli ebrei, ma anche come snodo internazionale di traffici e di scambi commerciali. Musolino sarebbe oggi contento nel vedere la modernissima linea di treni ad alta velocità tagliare l’Europa dalla Germania alla Cina, inaugurata pochi mesi fa e da lui prevista a metà Ottocento. Per brevità diremo che il “nostro” Brigante non si sentirebbe a suo agio in Valsusa farebbe azioni di brigantaggio contro i NO TAV, disegnando su un foglio una linea arabescata di Frecciarosse che collegassero direttamente, senza fermate intermedie, Pizzo Calabro a Gerusalemme.

Alberto Cavaglion

(19 febbraio 2014)