Legge ebraica e informazione – Comunicazione, leadership e valori, l’esperienza di rav Sacks
Guidare la propria comunità attraverso le sfide del nuovo millennio. Posizionare la voce ebraica all’interno del dibattito pubblico. Trasmetterne il messaggio, i valori. Nessuno probabilmente ha saputo interpretare meglio questo ruolo del rabbino Jonathan Sacks, che ha da poco terminato il suo mandato come rabbino capo del Commonwealth, siede nella Camera dei Lord del Regno Unito ed è autore di decine di libri che analizzano le questioni più attuali e delicate della società contemporanea. Un lavoro, che prosegue oggi, mentre rav Sacks è impegnato, tra le altre cose, a insegnare alla New York University, alla Yeshiva University e al King’s College, in cui l’aspetto della comunicazione ha rappresentato naturalmente un fronte fondamentale. A raccontarlo, intervenendo al seminario “Etica ebraica e problemi dell’informazione” organizzato dalla redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del Portale www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico Italiano è stato il direttore della Comunicazione di rav Sacks, già direttore Comunicazione dell’Ufficio del rabbino capo del Commonwealth, Daniel Sacker.
Chiamato a gestire la parte finale del mandato di rav Sacks, Sacker ha svelato alcuni retroscena del lavoro con il rabbino. “La sua mente viaggia a centomila chilometri orari. E così accade che per dare una risposta alle domande che gli vengono poste senta la necessità di scrivere un libro”. In questo modo hanno avuto genesi alcuni degli scritti più d’impatto di rav Sacks, come quello dedicato al tema del multiculturalismo nella società britannica.
Individuare il messaggio ed elaborare la migliore strategia per trasmetterlo uno degli aspetti fondamentali del lavoro svolto da Sacker che ha ricordato per esempio la valenza di alcune iniziative del rav Sacks, come quella di partecipare regolarmente a un seguitissimo programma radiofonico della BBC che dedica uno spazio al “Pensiero religioso del giorno” o di intervenire periodicamente sui quotidiani. “Un’altra decisione importante è stata quella di cercare un approccio proattivo rispetto al posizionamento nel dibattito pubblico, non più semplicemente stabilire la posizione da prendere rispetto ai temi già presenti, ma scegliere e proporre nuove questioni da affrontare, dettarne l’agenda” ha sottolineato.
Fondamentale naturalmente anche il ruolo di rav Sacks nel guidare e rivitalizzare la comunità ebraica britannica, che si trova oggi in una situazione molto più positiva di quando Sacks divenne rabbino capo nel 1991, con un grande riavvicinamento delle persone e soprattutto dei giovani alla vita ebraica e all’osservanza, come ha svelato un recente studio realizzato dall’Institute for Jewish Policy Research approfondito su Pagine Ebraiche di marzo in distribuzione nei prossimi giorni.
Molti dunque gli spunti di riflessione che hanno concluso il seminario dedicato al rapporto tra etica ebraica e problemi dell’informazione, e in primo luogo le enormi potenzialità degli strumenti della comunicazione nel raccontare e trasmettere i valori ebraici. Tenendo sempre presente ciò che è emerso nel corso di tutti gli interventi: l’enorme potere della parola, e l’obbligo etico, morale, halakhico, di utilizzarla con attenzione.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(20 febbraio 2014)