Massimo Rosati (1969-2014)

Massimo-Rosati-300x150L’estate scorsa Massimo Rosati era stato eletto Presidente del Centro romano di Studi sull’Ebraismo dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Aveva già organizzato molte iniziative e molte altre ne aveva in cantiere. La mattina precedente la sua brusca e improvvisa scomparsa (il 30 gennaio scorso) eravamo riuniti per riflettere e per programmare a breve e a lunga distanza una serie di iniziative per ricordare tristi date dell’ebraismo italiano e romano. Da tempo Massimo lavorava sul tema della Memoria; alcune sue prime riflessioni si trovano in Rammemorare la Shoah, 27 gennaio e identità europea, Rubettino 2009 (cfr L. Basevi in RMI 1-2, 2012, pp. 208-213). Per diversi anni aveva frequentato i corsi di lingua ebraica presso il Centro di Cultura, per lui quello era un momento felice, compresa la passeggiata “in piazza” prima e dopo la lezione. Mi mancheranno i suoi “shavua’ tov”, “be-atzlakhà”, che non venivano, secondo me, dai corsi di ebraico, ma direttamente dai suoi soggiorni in Israele. Anche per questo è stato giusto ricordarlo con quegli alberi piantati dal KKL in sua memoria sulle colline di Gerusalemme e offerti dai colleghi – per iniziativa di Claudia Hassan- e dalla Comunità ebraica di Roma, tramite Riccardo Pacifici e Claudio Procaccia. Nel giardino della Facoltà di Lettere di Tor Vergata un ulivo, piantato giovedì scorso, si “gemella” idealmente a quegli alberi.

Myriam Silvera

(20 febbraio 2014)