Time out – In silenzio
Mentre in Italia si assiste a imbarazzanti dirette streaming in Ucraina si continua a morire. La repressione messa in atto dal presidente ucraino Viktor Yanukovich ha causato nella sola giornata di ieri 26 morti senza che tutto questo destasse la minima indignazione di osservatori ed esperti che continuavano a interrogarsi su chi avesse vinto nel duello (ma perché era un duello?) tra Renzi e Grillo. Il tutto senza comprendere che ha davvero poco senso parlare di Europa, di austerità o politiche per la crescita se poi si assiste silenti quando, a due passi da casa nostra, c’è chi viene ucciso perché manifesta democraticamente. E va bene che in fondo abbiamo altro a cui pensare, tanto che a forza di pensare ad altro non pensiamo mai a nulla, ma forse, a volte, sarebbe il caso di comprendere che quando si protesta contro un’ingiustizia non lo si fa solo per chi è in difficoltà, ma anche per stessi. Così da sperare quanto meno che se un giorno una disgrazia di questo genere dovesse capitare anche a noi, a differenza di quanto avviene per gli ucraini, non saremmo lasciati soli.
Daniel Funaro
(20 febbraio 2014)